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Givenchy, uomo sartoriale con la gonna sopra il pantalone

Williams evoca foto anni '60 couturier, mix workwear americano

Redazione Ansa

 Che cosa succederebbe se l'atelier haute couture di Givenchy traslocasse a Venice Beach? Non serve troppa immaginazione, basta esplorare nel dettaglio la collezione maschile autunno-inverno 23/24 di Givenchy, firmata dal direttore artistico Matthew M. Williams, e presentata oggi a Parigi negli spazi della Ecole Militaire.
    Williams, che dal 2020 sta ridefinendo i codici del sartoriale firmato dalla maison francese con tocchi street, fa ancora un passo avanti e propone un tailoring "avanzato", influenzato dal workwear americano (camouflage, fiamme, check, colori neon): il look iconico è rappresentato dalla gonna indossata sopra il pantalone. Ci sono le versioni corte a pieghe tipo kilt e quelle al ginocchio in felpa o in denim. Anche le tute da lavoro sono tenute slacciate, e con le maniche annodate in vita, in modo da ricordare le forme di una gonna. Ma attenzione, non è una scelta dettata dai trend, bensì un tributo a una foto degli anni Sessanta in cui Hubert de Givenchy indossa un maglione legato intorno ai jeans, un'immagine di eleganza infinita e senza tempo che fa sembrare la maglia annodata alla vita, una gonna appoggiata sui pantaloni.
    Ecco che la decostruzione dell'abbigliamento da lavoro si esprime in pantaloni cargo aperti spontaneamente e trasformati in gonne, felpe da tenere annodate in vita, kilt, pantaloni da completo abbinati a gonne felpate. Un mood che viene esaltato dal set (un allestimento pulito e con pavimento, pareti e panche in bianco ottico) e dalla musica, composta per lo show dal musicista indie rock britannico Bakar.
    Un set pulito per esaltare proprio l'approccio artigianale impiegato nella trasformazione di capi e accessori, nella stratificazione e nella personalizzazione dei codici dell'abbigliamento sartoriale - inclusi quattro abiti neri creati nell'atelier di haute couture. Così i classici del tailoring si mischiano a felpe over sbiancate, camouflage, denim e tute da lavoro tinte in capo, cappotti in tweed. Poi il discorso prosegue negli accessori con borsoni a tracolla, anelli scultorei, stivali da lavoro in pelle, gomma o in versione da cowboy (vernice o finto serpente).
    Così prende sempre più forma il nuovo vestire formale, secondo Williams. Stagione dopo stagione si va definendo la sua idea di classico, un abbigliamento contaminato dalla community di artisti cui lo stilista guarda da sempre, influenzato da tocchi streetwear e pensato per soddisfare i desideri dell'uomo moderno. (ANSA).
   

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