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Westwood, tributi da moda e politica a un'icona controcorrente

Celebrità di tutto il mondo s'inchinano a memoria dame Vivienne

Redazione Ansa

- Dal mondo della moda a quello della cultura, da esponenti della politica a celebrità varie, da Londra a Parigi, da Milano agli Usa: è tempo di omaggi alla memoria a raffica per Vivienne Westwood, icona controcorrente di stile british e d'impegno civile morta 81enne nella sua casa a sud della capitale britannica dopo una vita vissuta come una sfida fino all'ultimo respiro.
    Fra le eredi più o meno legittime del fashion d'oltre Manica spiccano i tributi di Stella McCartney o di Victoria Beckham.
    "Abbiamo perso una delle icone più rare che la moda britannica abbia mai avuto", scrive la figlia del frontman dei Beatles, che aggiunge: "Ella ha inventato il punk. E ha ispirato col suo coraggio ed i suoi attributi anche la mia carriera". Beckham saluta da parte sua "Dame Vivienne" come "una leggendaria designer e attivista". Mentre dall'America, il collega Mark Jacobs la ricorda come una pioniera, "sempre".
    Dallo show business, fa sentire fra i tanti la sua voce l'attrice Kim Cattrall, protagonista di Sex and the City, il cui abito da sposa di scena fu disegnato proprio dalla stilista inglese. "E' stata un vero genio - le sue parole sui social -; non ne dimenticherò mai la generosità e la gentilezza.... Riposa in pace, Vivienne. Sei leggenda". Toni analoghi dall'attrice americana Jamie Lee Curtis, che ricorda d'aver indossato i primi vestiti firmati Westwood negli anni '80 con "terrore", a mo' di simbolo di "ribellione". Mentre la super modella tedesca Claudia Schiffer evoca la figura di dame Vivienne alla stregua d'una personalità "unica e insostituibile".
    Politicamente scomoda - dura da sempre verso i conservatori, ma lontanissima con il suo anti capitalismo, il pacifismo e le battaglie per il clima o in difesa di Julian Assange anche dalle cautele dei laburisti di establishment - Westwood non manca di ricevere comunque al passo d'addio pure l'omaggio di Sadiq Khan, primo sindaco di radici asiatiche e musulmane nella storia della sua città: il quale ne scrive come di "un'icona creativa", decisiva per "consolidare la posizione del Regno Unito all'avanguardia assoluta della moda moderna". (ANSA).
   

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