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Giorgio Armani, il classico inconsueto della sua moda uomo

Le star di Bridgerton e i cestisti dell'Olimpia alla sfilata

Redazione Ansa

Evolvere rimanendo fedeli a se stessi è da sempre il credo di Giorgio Armani, che non finisce di incantare il suo pubblico - dai giocatori di basket campioni di Italia della sua Olimpia agli attori della serie cult Bridgerton - con una collezione che è la quintessenza del suo canone ed eppure è tutta nuova. Sfila nel teatrino di via Borgonuovo - chiusa al traffico per la parata di star ospiti della maison, da Mads Mikkelsen a Giuseppe Tornatore fino al 'duca' Regé-Jean Page e al 'visconte' Jonathan Bailey - la collezione per la prossima estate, ma prima della passerella è d'obbligo un applauso per i campioni d'Italia e il loro allenatore Ettore Messina. Come alla fine di ogni partita, Giorgio Armani saluta i cestisti uno a uno, stringendo loro la mano: "quando hanno vinto non ho detto tanto, è bastato guardarli negli occhi, ma quando perdevano...porca vacca" scherza il patron della squadra, che non si è perso una partita di campionato. Starebbero bene anche a questi ragazzi i nuovi abiti per la prossima estate, che sono una summa dei canoni dell'eleganza proposti in modo fresco e inedito.
 



"Sono i canoni, i pezzi classici - chiosa Armani - messi in maniera inconsueta e assortiti tra loro in modo altrettanto inconsueto perché è vero che è bello vedere un uomo vestito bene, con abiti rassicuranti, ma è altrettanto bello vedere un'evoluzione della moda. Ben venga il classico, che ho sempre fatto, ma anche le novità". Ed ecco quindi una collezione che si accende di colori speciali, dalla sinfonia dei blu ai bagliori dorati delle sabbie che fanno da cornice alla sfilata, dal viola al verde, e a nuovi abbinamenti che suggeriscono modi inediti di portare anche il classico blazer. Ci sono le camicie portate fuori, con nonchalance estiva, ma con la giacca e la cravatta, le bluse a piccoli motivi grafici che si accoppiano alle giacche con i profili negli stessi toni, i cappellini senza visiera, le scarpe tipo espadrillas per "recuperare un modo di muoversi con aria disinvolta e rilassata". Tutto "è nuovo ed è diverso", ma soprattutto - sottolinea Armani - "è accettabile, una cosa che credo tutti vogliamo in questo momento: qualcosa di credibile e rassicurante". Ed ecco che quindi questi piccoli dettagli, come una piccola sciarpa portata sulla pelle nuda, con il classico completo a tre pezzi con gilet, "danno un senso di ricerca, senza esagerare senza strafare o stravolgere", ma al tempo stesso consentono all'uomo quella libertà "che deve avere e che si può concedere nel modo di vestire: se si guarda allo specchio e sembra un catechista, ma vuol invece essere attraente e far girare la testa, perché no?". L'effetto è assicurato da giacche e camicie morbide eppur perfette, spesso senza collo, pull lavorati a piccoli motivi grafici, pantaloni dalla mano serica, abiti da sera che si accendono di bagliori dorati. "Ho cercato di identificare uno stile nuovo, un Armani nuovo, è quello - conclude - che mi prefiggo ogni volta".

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