Rubriche

Gioielli e moda, dall'Ucraina a Pitti Uomo un patrimonio creativo

Undici brand protagonisti con forte legame con le tradizioni

Redazione Ansa

Ci sono pezzi dell'artigianato ucraino, gioielli in oro e diamanti fatti a mano e altri realizzati come talismani protettivi, e poi l'abbigliamento, con i capi concettuali, futuristici o tradizionali. E' il patrimonio creativo ucraino esposto all'Arsenale in Fortezza da Basso, nello spazio allestito dalla Fondazione Pitti Discovery durante Pitti Uomo 102 (14-17 giugno) per celebrare designer e creativi che vivono e lavorano nel Paese che dal 24 febbraio sta combattendo una drammatica guerra contro la Russia. Tutto per mostrare il grande patrimonio artistico e culturale di questo paese.
    Sono 11 i brand protagonisti, ognuno con la propria storia, ma tutti accomunati da un forte legame con le tradizioni locali.
    Un esempio? Il brand Gunia Project, fondato nel 2019 da Nataliia Kamenska e Maria Gavryluk, che propone oggetti decorativi e accessori con l'obiettivo di ripensare l'artigianato e le tradizioni ucraini in oggetti moderni e di tendenza, pensati per i consumatori più giovani. Oberig invece è un brand di gioielli che punta sul potere dei simboli e degli ornamenti antichi, sulle tradizioni slave e sulle tipicità dell'Ucraina. Ogni pezzo, realizzato nel Paese d'origine, è ispirato a un talismano millenario protettivo, reinterpretato dalla fondatrice Tetiana Kondratyuk. Dall' Ucraina vengono anche i gioielli di Guzema Fine Jewelry, in oro con l'aggiunta di diamanti. C'è poi la moda: con la propria etichetta la designer Lilia Litkovskaya porta abiti tradizionali in un contesto moderno, dai capispalla double-face al denim rovesciato. Il brand Poustovit combina codici estetici della tradizione con etno-motivi che si esprimono nelle stampe, tutte create da Liliia Poustovit, che trae ispirazione dalle opere di artisti ucraini come Alexandra Exter, Tatiana Yablonska. Altre stampe sono create in collaborazione con artisti grafici contemporanei, come Pavel Makov. Ci sono poi i brand che fanno della sperimentazione il punto di forza. Ad esempio il marchio fondato da Kristina Bobkova propone capi dal taglio giapponese in tessuti tecnici abbinati a scarpe, borse e accessori personalizzati, o la designer Lasha Mdinaradze cui piace sperimentare con forme e colori, pur rimanendo vicina a un taglio sartoriale. Ogni capo del suo brand, Gudu, è visto come una scultura. Invece la designer Yulia Yefimtchuk, laureata all'Istituto di arti decorative e applicate di Kiev, ha svolto ricerche sulle avanguardie del XX secolo e poi fondato il suo brand che si ispira all'Unione Sovietica degli anni '20-'80, utilizzando l'alfabeto cirillico. Viktor Anisimov combina stili militari, approccio business e dimensione sportiva, mentre Katerina Kvit propone uno stile sporty-chic. Infine Manufacture de Lin propone capi semplici e pratici, per tutti i giorni. Lo spazio in Fortezza è allestito con una speciale mostra fotografica firmata dai Synchrodogs, duo artistico composto da Roman Noven e Tania Shcheglova, che dal 2008 esplora l'eterna tensione tra l'uomo e la natura con immagini di bellezza cruda e animalesca.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it