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L'invito di Marni, la fragilità ci dà coraggio

Show in capannone finisce con tavola imbandita e picnic

Redazione Ansa

 Prima il buio, con l'enorme capannone dell'ex manifattura Tabacchi invaso dalle piante, dove i modelli e le modelle entrano mescolandosi al pubblico, guidati solo dalla luce di una torcia con cui qualcuno, alle loro spalle, li aiuta a orientarsi. Poi, improvvisa, all'uscita della sala, nel cortile, spunta una tavola imbandita come quella di Alice nel paese delle meraviglie, con i modelli che mangiano, bevono, fumano e parlano tra loro, e gli ospiti che si mischiano volentieri, entrando nel picnic che suggella lo show di Marni.

 

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    Tra i modelli, anche il direttore creativo Francesco Risso, che poco prima dello show aveva mandato un messaggio agli ospiti, scrivendo "il futuro è arrivato ed è passato, lasciandoci soli, ma insieme; nell'oscurità, ma più leggeri di prima. Dove andiamo, da qui? Dove siamo diretti, oltre ciò che ci lega gli uni agli altri? Cosa può proteggerci meglio di ciò che è più fragile? Di cosa abbiamo bisogno tranne di ciò che più ha bisogno di noi?". La sua risposta sta nelle "cose che conserviamo, cose che ereditiamo, cose che sollecitano ricordi - cose che hanno bisogno di essere riparate e curate e ci rammentano che rimaniamo". Così Francesco racconta che ha chiesto a modelli e amici, che insieme a lui hanno interpretato la collezione per il prossimo inverno, di indossare anche qualcosa di loro, un feticcio, un ricordo, qualcosa che facesse parte del loro vissuto.
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E ha tutto un'aria vissuta ciò che si è visto sulla 'non passerella' di Marni: un vecchio chiodo che diventa un cappello, dei ferri da calza infilati in un altro copricapo, i pantaloni sempre lunghi e con l'orlo distrutto, i maglioni con i buchi un po' rattoppati, l'abito da sera che sembra quello della nonna, recuperato come un cimelio, perché "l'amore passato raccoglie il presente intorno a noi, mentre modelliamo il futuro". "Rammendiamo insieme questo momento.
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    Facciamolo durare per sempre" il messaggio dello show, che invita a "essere attenti alle emozioni e all'umanità" . "E' come una visione del futuro, molti ci dicono che dobbiamo fare cose indistruttibili, ma è il contrario - conclude Risso - la fragilità è la nostra armatura, ciò che ci dà coraggio, il buio non è per forza una cosa negativa se siamo insieme a creare la luce" 

   

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