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La modella Mariacarla Boscono, io designer con la voglia di essere semplice

Fotografa e top, post covid "voglio essere ispirata e ispirare"

Redazione Ansa

"Non si può urlare alla normalità dopo che il mondo ti si è sgretolato addosso" dice Mariacarla Boscono, quasi 41 anni, da 25 supermodella italiana, voluta da brand e designer di tutto il mondo per sfilate e campagne pubblicitarie. Da tanto le chiedevano di fare una capsule, come usa adesso, ma lei è sempre stata felice - dice oggi - del suo essere modella. Poi è arrivata K-way, che le ha lasciato mano libera nel creare una sua piccola proposta per l'estate, e lei non solo l'ha disegnata, ma ha anche scattato le foto di campagna, di cui è pure protagonista.
    Un lavoro a 360 gradi per lasciare emergere quello che Mariacarla è ora: "essere designer è una delle cose che mi mancava, ma non voglio chiamarmi così, i capi che ho disegnato sono estremamente semplici, 3 proposte basiche che riprendono le mie necessità di donna moderna e libera, che racchiudono la mia ispirazione del momento, cose belle - racconta all'ANSA - ma senza fronzoli: un costume con la zip per andare in barca o in discoteca ma anche a cena con una gonna, la borsa da spiaggia per le cose del bambino, per il tennis e per la spesa. Insomma, cose per noi donne di oggi, che facciamo tutto ma non vogliamo essere sciatte". Capi che hanno un'attenzione anche all'età di chi li indossa: "sono una modella ma anche una madre e una donna di quasi 41 anni, non è che perché non ho la pancia ho voglia di mettermi nuda, mi piaceva qualcosa che mi facesse sentire bella ma integra alla mia età". Ed ecco una "sensualità ovattata" che è un po' una ricetta per le quarantenni: "la schiena scoperta, una trasparenza di lato, una zip davanti, chiavi dove rivelarti senza essere too much, perché non ce n'è più bisogno".
    Mentre disegnava, sua figlia Marialucas, di quasi 9 anni, era al suo fianco e le chiedeva qualcosa anche per lei: "abbiamo disegnato insieme, ma il mini me non mi piace, i bimbi hanno loro individualità, sono i loro capi, in rosa polvere". La bambina ha accompagnato Mariacarla anche sull'Isola, volutamente senza nome, dove la top ha scattato la campagna: "un simbolo per poter spiegare il rapporto tra natura e vita, volevo fosse solo 'l'isola' come progetto comunicativo per fare capire che tutto ciò che abbiamo vissuto ci ha ripuliti da tutto, era importante che si sentisse la necessità di tornare alle cose che abbiamo dato per scontate". Un sentimento che emerge dalle foto, in un paesaggio lunare, di cui Mariacarla è protagonista. "Viaggio solo con un tecnico, non uso trucco, luci, non ho l'esuberanza di dire che sono una designer o una fotografa, mi piace essere modella, ma è stato appagante avere questa chiave di comunicare.
    Mi piacerebbe che si riuscisse tutti ad avere un minimo di riflessione dopo quello che è successo, personalmente ho sentito molto questo momento di riflessione e non me lo lascio sfuggire.
    C'è stata tanta pulizia, chi doveva rinascere è rinato più bello di prima, siamo risbocciati". Per quanto la riguarda, con la pandemia ha capito che "voglio essere ispirata e ispirare, voglio lavorare solo così, con la coscienza di dire che non è tutto per sempre, ma l'importante è viverselo bene, e io non rinuncio a sognare e a illuminarmi". (ANSA).
   

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