Rubriche

Fendi, c'è luce in fondo al tunnel

L'ottimismo del colore nella ricerca della nuova normalità

Redazione Ansa

'What is normal today?' si chiede Silvia Venturini Fendi nel brano creato da Alessio Natalizia - Not Waving che fa da colonna sonora al videoclip diretto da Nico Vascellari con cui Fendi presenta a Milano la collezione per il prossimo inverno. Una proposta che da una parte "riflette il momento in cui viviamo - racconta la designer - dall'altra vuole essere uno sguardo ottimista sul futuro". "Speriamo di poter tornare a essere insieme il prossimo inverno, con più gioia e buon umore" si augura la stilista, guardando al giorno in cui "avremo voglia di camminare per le strade con un cappotto o un piumino colorato, che ci facciano sentire protetti ma con una dose di colore terapeutica". E sono giubbini imbottiti, piumini, pantaloni in giallo, fucsia, azzurro quelli che chiudono lo show, a rappresentare un po' "la luce in fondo al tunnel". La collezione parte da toni neutri come l'avorio e il cammello, declinati in quelle proposte confortevoli e adatte allo smart working, diventate ormai quotidiane: giacche-camicia, maglie componibili, camicie pigiama, pantaloni di maglia, bermuda trapuntati, giacche e cappotti che occasionalmente rivelano la costruzione attraverso lampi e aperture o sono completamente reversibili. Poi arrivano cappotti e maglioni ricamati, montoni e pellicce intarsiate con le stampe-scarabocchio create dall'artista inglese Noel Fielding, abbinate a vestaglie e pigiama di seta con il piping, come se fossero abiti da notte e, infine, gli imbottiti trapuntati e coloratissimi, in un passaggio ideale tra presente e futuro, ma anche tra gli stati d'animo che "viviamo ogni giorno, passando dall'ottimismo al pessimismo in base alle notizie che ci arrivano. Il vaccino - dice Silvia Venturini - ci fa ben sperare e poi, se sei madre, nonna, devi vedere per forza la fine di questo incubo". In attesa di tempi migliori, "ognuno di noi - riflette la designer - per non perdere la ragione deve trovare la sua normalità". Per lei lo è stato recuperare il tempo, cimentarsi in cose nuove come la fotografia, e soprattutto rendersi conto che "si può vivere in maniera più semplice, senza isterismi, perché non siamo gli scienziati che studiano il vaccino". Per la moda, "la nuova normalità forse sarà non avere diktat, mantenere - conclude - l'individualità". Pensando a quando si tornerà a viaggiare, accessori che si rifanno al mondo del travel, proposti in miniatura: mini-bauli, zainetti come mini trolley, borse a mano come packaging. Un giro del mondo intorno a casa con stivaletti che si scompongono, diventando pantofole nel passaggio da fuori a dentro.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it