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A Giorgio Armani il premio La moda veste la pace

Tra i premiati anche il presidente della CNMI Carlo Capasa

Redazione Ansa

 Il comitato di African Fashion Gate Aps-Ets, incaricato dal suo nuovo board tutto al femminile - presidente Marietou Dione, vicepresidente Marlena Ianniello, tesoriere Angelica Morra - ha deciso di conferire il premio La Moda veste la Pace 2020 "a Giorgio Armani, simbolo della moda Italiana nel mondo, per la vivace e coraggiosa attenzione verso le problematiche relative alla salvaguardia e al rispetto dell'ambiente e del mondo animale e per il suo forte richiamo a una moda più sostenibile perché di grande qualità e capace di durare nel tempo".
    Altri premiati sono Carlo Capasa, presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana "per aver dato vita ai Green Carpet Fashion Awards; Carlo D'Amario, ceo di Vivienne Westwood per l'impegno nella collaborazione con l'International Trade Center per il progetto Ethical Fashion, da cui è nata la collezione Africa Bags, borse realizzate a mano a Nairobi da artigiani locali; Jelena Ivanovic, scout di modelle".
    Il premio internazionale al Giornalismo della Moda è andato a Simone Marchetti, direttore dell'edizione italiana di Vanity Fair, che ha risposto alla discriminazione con un intero numero di Vanity Fair; a Franco Di Mare, direttore di Rai3 per aver raccontato il sogno di un Europa senza confini, barriere fisiche e spirituali. Premiati anche Fashion Channel, la più vasta video library della moda per aver trattato il tema dell'inclusione delle diversità, e Wikimedia Italia con il suo presidente Matteo Ruffoni per le sue attività a sostegno delle Istituzioni culturali. I premi sono stati realizzati dal maestro orafo Gerardo Sacco.
    Dal 2016 l'associazione African Fashion Gate APS-ETS organizza a Bruxelles, nella sede del Parlamento Europeo, il Congresso mondiale della moda e del design, un momento di confronto sul tema delle discriminazioni nel mondo della moda, delle spettacolo e dello sport. Quest'anno l'evento doveva aver luogo il 24 e 25 marzo, sul tema dei processi di transizione verso la sostenibilità delle aziende del settore moda e sul razzismo nel calcio, ma a causa della pandemia il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli lo ha rinviato a data da destinarsi. (ANSA).
   

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