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Il giardino di Miss Dior, gli abiti erbario sono inno alla natura

La collezione estate 2020 di Maria Grazia Chiuri ispirata a Catherine Dior

Redazione Ansa

La sfilata di Dior, in mezzo alla natura, ispirata alla sorella di monsieur Dior, Catherine è stata all'insegna della sostenbilità. 170 alberi hanno fatto da sfondo alla collezione di Maria Grazia Chiuri per la primavera estate 2020, acquistati da vivai di Parigi e che poi saranno ripiantati nella regione. Il set #PlaintingForTheFuture disegnato da Cololco sarà recuperato con tutti i suoi legni e stoffe e riutilizzato dall'associazione La Reserve des Arts.

Maria Grazia Chiuri per la collezione prêt-à-porter primavera 2020 si ispira ad alcune immagini della
sorella di Christian Dior, Catherine, ritratta in mezzo a piante e fiori, la sua passione. Catherine Dior è una
figura importante nella storia di Dior. Eroina coraggiosa, dotata di grande determinazione e forza d’animo,
è lei Miss Dior. Il nome del primo profumo iconico della Maison è un omaggio proprio a lei.
Catherine cura i giardini della famiglia Dior. Una giardiniera nel senso più ampio e complesso del termine,
una donna libera e indipendente, che agisce in armonia con il respiro della natura e il ciclo delle stagioni.
In questa nuova collezione motivi, ricami e la lucente materialità della rafia evocano l’immagine di una vegetazione lussureggiante: sorta di erbari che conservano la meravigliosa memoria delle varietà botaniche.

Per Maria Grazia Chiuri creare questa collezione non è un gesto nostalgico che riattiva una memoria
decorativa. È interrogarsi su cosa significhi oggi avere cura delle piante, dei fiori, della natura.
Cosciente delle responsabilità e della visibilità del suo ruolo di Direttrice Artistica, Maria Grazia Chiuri
desidera creare un “giardino inclusivo” dove coltivare la coesistenza e la differenza e dove rendere ogni
gesto importante. La scenografia di questa sfilata è stata pensata in collaborazione con il gruppo di architetti
Coloco, impegnati nell’arte collettiva di coltivare giardini, come motore di inclusività urbana. Questi artisti
paesaggisti immaginano la sfilata come un momento sospeso, in cui temporaneamente sono riunite piante
provenienti da luoghi diversi. Le piante che verranno utilizzate all’ippodromo di Longchamp in occasione
dello show continueranno il loro itinerario e approderanno in alcuni progetti permanenti, per rendere
immortale questo giardino poliedrico. Più che una scenografia, questo paesaggio effimero annuncia la
creazione e il miglioramento di boschi ed aree verdi, ricchi di specie vegetali variegate, a dimostrazioni che
tutti possono costruire e preservare il futuro e la bellezza della natura.

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