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Moda, la sostenibilità è la vera tendenza

Al Circular Fashion Summit di Parigi la sfida sul ricircolo con la app di Lablaco

Redazione Ansa

Dal glamour dei Green Carpet Fashion Awards, che al Teatro alla Scala hanno chiuso la settimana della moda milanese, al Circular Fashion Summit organizzato dalla prima piattaforma di moda circolare, Lablaco, a sostegno degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite 2030, in programma il 28 settembre a Parigi, è la sostenibilità la vera tendenza da seguire, si spera non per una sola stagione.
L'evento che celebra l'impegno verso la sostenibilità delle case di moda ha avuto come protagonista Valentino, premiato alla carriera da Sofia Loren. Riconoscimenti anche a Francois Henri Pinault, premiato da Ginevra Elkann con il visionary award, alla top Doutzen Kroes per l'impegno nella comunicazione, a Elia Maramotti di Max Mara e Alessandro Sartori di Zegna, ma anche a Stella McCartney, da sempre paladina dell'ecosostenibilità. Il premio Franca Sozzani per il designer emergente è stato assegnato a Flavia La Rocca da Arizona Muse, mentre l'attrice Shailene Woodley ha assegnato una statuetta ai gondolieri di Venezia.   Spente le luci sul grande evento, rimane l'impegno concreto.
    Il primo grande appuntamento è a Parigi, il 28 settembre, con il Circular Fashion Summit che, per impedire che i capi inutilizzati finiscano nelle discariche invita tutti a condividere i capi usati su Lablaco aderendo alla campagna collettiva #FashionFootprintChallenge, che mira a mettere in ricircolo 100.000 capi in 12 mesi, risparmiando 2.000 tonnellate di CO2 e 3 milioni di litri d'acqua. Tutti possono condividere e donare i capi che non usano più usando l'app di Lablaco, e ogni capo condiviso sarà aggiunto al contatore collettivo globale. Si riceverà inoltre un personale calcolo dell'impatto, che corrisponde al risparmio di CO2 sull'ambiente, che verrà tramutato in uno sconto per acquistare capi da collezioni di "Impact Design" da designer brand internazionali, tutto nella stessa app. Alla prima edizione del summit hanno aderito brand globali come Adidas, Diesel, Kering Group e tanti altri.
    "Lavoro in maniera sostenibile da più di 10 anni e sicuramente - commenta Christine Goulay, responsabile della sostenibilità per il gruppo Kering - ho avuto modo di vedere cambiamenti importanti nell'approccio delle aziende. Per prima cosa, il tema sta diventando davvero popolare nelle menti dei consumatori, dei governi e delle aziende. Molti brand del lusso hanno definito la loro strategia con obiettivi concreti la cui attuazione verrà dimostrata in modo trasparente". Inoltre, aggiunge Goulay parlando con l'ANSA, "con i progressi nella tecnologia, abbiamo visto che consumatori ed altri player sono in grado di accedere a molte più informazioni". Per Goulay è indispensabile che anche la politica faccia la sua parte: "La regolamentazione è incredibilmente importante nel guidare i cambiamenti a livello sistemico. Per esempio, il Comitato di ispezione ambientale del Parlamento britannico ha lanciato un questionario sull'impatto sociale ed ambientale del Fast Fashion "usa e getta" e più in generale sull'industria dell'abbigliamento, mentre il governo francese sta cercando di approvare una nuova norma per evitare che le aziende distruggano i propri capi d'abbigliamento invenduti". Ora tocca alle aziende, invitate al Circular Fashion Summit di Parigi: "Un'opportunità chiave per riunire i player più importanti in una discussione sui problemi della circolarità e per lavorare verso i concreti obiettivi prefissati da Lablaco. Obiettivi sicuramente ambiziosi, ma - conclude Goulay - raggiungibili, come dovrebbero essere!". 
   

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