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Moda maschile lunga 30 anni, un Romanzo breve in mostra a Pitti

Al Museo del Costume di Firenze, collezione unica con 500 capi e 110 brand

Redazione Ansa

 Trent'anni di moda maschile, dal 1989 a oggi, celebrati attraverso 500 capi ma soprattutto attraverso la lente di Pitti Uomo. E' la mostra 'Romanzo breve di moda maschile',  dal 12 giugno al 29 settembre a Palazzo Pitti, nel Museo della moda e del costume, firmata dalla Fondazione Pitti Immagine Discovery in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi. Curata da Olivier Saillard, l'esposizione racconta la storia e l'evoluzione del menswear incrociando il Made in Italy con le collezioni dei guest designer che negli anni hanno partecipato a Pitti Uomo.

La mostra, dedicata alla memoria di Marco Rivetti, presidente di Pitti Immagine dal 1987 al 1995, include circa 110 brand: 79 di questi hanno donato i capi, 32 li hanno prestati, mentre da 11 marchi la Fondazione Pitti Discovery ha acquistato i pezzi in mostra per un valore di 307.756 euro. Una collezione che è stata donata alle Gallerie degli Uffizi. Tra gli acquisti ci sono capi vintage di Burberry, Christian Dior, Hussein Chalayan, Martin Margiela e Puma. La mostra è pensata con un set che ricorda un libro gigante: pagina dopo pagina, in ogni sala, sono in mostra le diverse correnti della moda maschile, in un dialogo tra le collezioni storiche, le aziende del made in Italy e i nuovi talenti. Ecco allora che nelle sale di Palazzo Pitti si 'sfogliano' un look di Giorgio Armani dell'autunno-inverno 2012, ma anche un look camicia e pullover di Vivienne Westwood della P/E 1991 o ancora il completo di Romeo Gigli del 1989.

"Questa collezione di moda maschile è la prima in Italia nel suo genere, ed è stata costituita grazie alla generosità delle aziende e degli stilisti, italiani ed esteri, che sono stati protagonisti degli eventi speciali di Pitti Uomo dal 1989 al 2019 - spiega Andrea Cavicchi, presidente di Fondazione Pitti Immagine Discovery -. Laddove non è stato possibile recuperare abiti e accessori dai brand, siamo intervenuti acquistando direttamente i capi". L'allestimento mixa look streetwear con capi vintage d'archivio, in un dialogo tra antico e moderno che celebra la moda maschile. "Tanti degli uomini, ma anche delle donne, che hanno fatto della moda maschile un soggetto creativo sono passati da Firenze - commenta il curatore Olivier Saillard -. In scenografie sempre diverse, classiche o audaci, mano nella mano con la città di Firenze e i suoi luoghi prestigiosi, i creatori hanno potuto immaginare le sfilate più folli al servizio delle loro collezioni
   

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