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Da Berluti debutta Kris Van Assche

All'Opera Garnier sfila un mix tra semplicità e ricercatezza

Redazione Ansa

Nelle prestigiose sale dell'Opéra Garnier di Parigi, dove le arti classiche e sperimentali convivono sotto lo stesso tetto, ha debuttato Kris Van Assche alla direzione artistica di Berluti, la maison fondata proprio a Parigi nel 1895 e oggi di proprietà del gruppo Lvmh (tutta la famiglia Arnault presente alla sfilata). Una visione del tutto personale del lusso anima la collezione per l'inverno 2019, un mix tra semplicità e ricercatezza. La linea rispecchia la natura stessa della maison, che ha lanciato l'abbigliamento nel 2011: la patina, caratteristica inconfondibile delle classiche scarpe di cuoio della maison, è esaltata da una maggiore lucentezza. Affascinato dai vecchi piani di marmo su cui gli artigiani tingono a mano le scarpe presso lo stabilimento di Berluti a Ferrara, Kris Van Assche riproduce le macchie multicolori del marmo nella sua collezione.
    Il rosso, il giallo, il blu e il verde donano un colore intenso ai capi. Le macchie ritornano anche nelle stampe delle camicie di seta e nelle borse di nylon in pelle esotica. La vocazione artigianale prosegue nella sartoria, con tessuti in pelle di vitello e jacquard che richiamano la patina. Ma ecco il tocco in più: la sartoria formale si abbina con i pantaloni da motocross (con la scrittta Berluti). Le emblematiche scarpe della Maison, impreziosite dall'esclusiva patina e realizzate a mano partendo da un unico pezzo di pelle (tra cui le scarpe Alessandro, dal nome del fondatore, e le scarpe Andy, in onore di Warhol) hanno una punta geometrica che ricorda le facce dei diamanti.
    Completano la collezione alcuni riferimenti alla tradizione di Berluti come i ciondoli a forma di calzascarpe e i portachiavi con forme per scarpe in miniatura. 
   

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