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Marras veste lo Zingarelli, abiti come parole

'Didattica urbana' entra nell'atelier-museo con 16 opere

Redazione Ansa

    "Quel che ho provato a fare nel tempo è far dialogare questa disciplina che è la moda con altre discipline: arte, danza, poesia, cinema, teatro, letteratura. La moda è un linguaggio, un codice, un modo per comunicare, e gli abiti sono parole di un grande vocabolario" così lo stilista-artista Antonio Marras racconta il progetto aristico per la campagna di didattica urbana lanciata da Zanichelli con le parole da salvare. L'editore ha chiesto allo stilista di Alghero di plasmare il vocabolario di italiano per eccellenza: lo Zingarelli.

Sono 16 opere nelle quali la materia del vocabolario è stata trattata e fusa con altri elementi, nello stesso modo con cui Marras si approccia alla moda. "L'urgenza di tradurre in segno quel che c'è intorno e dentro di me, nel tempo - racconta lo stilista - si è fatta sempre più pressante. Come se avessi qualcosa che vuol venir fuori e non riesco ad arginare". Nel caso dello Zanichelli, "da incosciente quale sono un vocabolario diventa l'oggetto ideale per raccontare, fuori dalle righe, fuori dai margini. Linee, disegni, pasticci, garze, fil di ferro, cemento, occhi di bambola, soldatini, bruciature, spine, suture, bulloni, trasferibili, sono le mie parole inespresse, il codice attraverso cui si materializza il mio mondo. Accumuli, stratificazioni, assemblaggi si oppongono a levare, sottrarre, ridurre. Lottano contro la piattezza, la banalità, il luogo comune. Vince l'eccesso, l'eccentricità." Per presentare i vocabolari d'artista, l'atelier di via Cola di Rienzo viene allestito come un museo, dove le 16 opere, protette da teche, saranno visibili fino al 21 novembre. Otto di queste saranno poi protagoniste di un'asta di beneficenza al Mudec, battuta da Geppi Cucciari. "La cultura - dice lo stilista d'Alghero - non è mai andata fuori moda. È qualcosa di così connesso con la nostra esistenza che non se ne può fare a meno. È come l'aria. Credo che il mio lavoro implichi un'aderenza alla realtà e quindi alla cultura che ci circonda". 

   

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