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L'uomo Zegna veste in tre pezzi, sport e couture

Sfilata alla Mondadori, guardaroba contemporaneo e assenza di peso

Redazione Ansa

Sembrano quasi fluttuare i modelli che sfilano sulla passerella specchiata che attraversa la distesa d'acqua di fronte al quartier generale della Mondadori di Segrate, il bellissimo edificio disegnato da Oscar Niemeyer che ha ospitato la presentazione della collezione uomo firmata Ermenegildo Zegna.
Sempre alla ricerca di luoghi simbolici per far sfilare le sue proposte, questa volta il direttore artistico Alessandro Sartori ha scelto una location che non è solo uno sfondo ideale, ma rappresenta in pieno lo spirito della collezione, cui ha voluto dare un titolo - 'assenza di peso' - che calza perfettamente anche per l'edificio - monumentale ed evanescente al tempo stesso - che nel 1968 Giorgio Mondadori commissionò all'architetto brasiliano.
Se progettando la nuova sede del gruppo Niemeyer pensò a una sorta di "architettura pubblicitaria", un edificio che non avesse bisogno di insegne per imprimersi nella memoria, da parte sua Sartori prosegue con mano sicura nel disegnare l'evoluzione del guardaroba contemporaneo, che unisce il concetto di sportswear alla cura per i dettagli del mondo Couture.
"Per me il processo creativo parte sempre da una sfida tecnica. In questa collezione - spiega il direttore artistico di Zegna - presento silhouette voluminose, ma anche molto leggere, sovrapponendo mesh, lana e seta. L'architettura di questo luogo meraviglioso è perfettamente in linea con la sfida alla base di questa collezione" I nuovi completi sono a tre pezzi, e non nel classico senso 'giacca-pantaloni-gilet': il cliente ha la possibilità di creare combinazioni personali abbinando alla giacca dal taglio classico il pantalone sartoriale a vita alta con doppia pince o quello tecnico, così come può scegliere di sfoggiare un blazer o un anorak a seconda dell'occasione

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