Rubriche

Versace, il tartan e la pelle per la femme fatale

Difende Jennifer Lawrence e il suo abito sfida gelo

Redazione Ansa

 "La regina di oggi sono io, chi altri?" scherza Donatella Versace, che per i 40 anni della maison ha scelto di far sfilare a palazzo Reale quello che chiama "il clan Versace". Un gruppo che "sa che oggi nulla è dovuto, ma che piuttosto lo si guadagna grazie al proprio lavoro: ecco perché, per me - dice la stilista - tutte queste donne sono delle regine".
"L'aristocrazia non è questione di nascita, ma deriva dal comportarsi un un certo modo, nell'essere al di sopra di tutto e nell'essere - sottolinea - d'esempio per le altre donne". Sta anche nel coraggio di dire sempre ciò che si pensa, come ha fatto Jennifer Lawrence che, criticata per aver sfidato il freddo londinese con addosso solo un vestito nero di Versace scollato e con un gran spacco, ha risposto che l'abito era bellissimo e che sarebbe stato un peccato coprirlo. L'attrice ha bollato il 'WarmCoatGate' come "sessista, ridicolo", spiegando che questo "non è femminismo". "Jennifer è una donna forte che ammiro tantissimo e ha risposto - commenta Donatella - da vera donna Versace".
Ed eccola in passerella la donna Versace, quella di ieri e di oggi, la femme fatale e la millennial che viaggia veloce su Instagram, che convivono insieme perché "la donna ha tante sfaccettature e ha - rimarca la stilista - il coraggio di cambiare e di mettersi in discussione".
Ad aprire la passerella la super top 35enne Natalia Vodianova, quasi un simbolo della storia della maison, in cappotto di pelle specchiata con grandi bottoni e cintura con fibbia dorata, maglia tartan e camicia con il collo decorato da borchiette dorate. E poi la generazione T-shirt e logo, con la maglietta con il nome e il simbolo della Medusa onnipresente sotto i bustier, abbinati alla gonna ampia di raso con stampa a motivi tartan rivisitati, sotto gli abitini foulard, o con il completo pantalone nero con revers giallo a contrasto. I vari colori dei tartan mischiati tra loro rappresentano il clash creato dalle varie sottoculture che si incontrano, creando qualcosa di nuovo e inaspettato. Allo stesso modo le sciarpe che sembrano prese in prestito dal mondo del calcio sono inserite negli abiti, che spesso hanno il cappuccio incorporato a coprire la testa. Per la sera, bustier e gonne danzanti tutte stampate e con ciuffetti di frange, che tornano a decorare gli orecchini o a muovere il tartan dell'abito corto che scopre le gambe e copre la testa. Ai piedi, sandali dal tacco a stiletto con fibbia di maglia dorata o le nuove sneaker 'chain reaction'. Per un clan allargato che comprende le regine di oggi e di ieri, da Kaia Gerber e Gigi Hadid a Natalia Vodianova e Raquel Zimmermann.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it