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Il matrimonio tra Lvmh e Tiffany si rimanda all'autunno

Arnault prende tempo e rinvia a 24 novembre, in attesa Authority

Redazione Ansa

 Il matrimonio tra Lvmh e Tiffany si rimanda all'autunno: saltata infatti la data del 24 agosto, le nozze slittano di tre mesi, al 24 novembre, in sostanza a un anno dall'annuncio dell'acquisizione di Tiffany da parte del gruppo di Bernard Arnault, il 25 novembre 2019, per 16,2 miliardi di dollari, a quella data circa 14,7 miliardi di euro.
    Un rinvio che nessuno dei due colossi del lusso conferma ufficialmente, ma che comunque non mette aria di incertezza sull'operazione in sé. Si accompagna piuttosto ai tempi di attesa del via libera da parte di una serie di Authority, da quella europea a quelle dei singoli Stati coinvolti. Tempi dilatati, come per altri deal di grandi gruppi, dalle conseguenze della pandemia da coronavirus su molte attività, comprese quelle dei regolatori. A confermare l'attesa per i via libera, del resto, era stato lo stesso gruppo francese a fine luglio, in occasione della semestrale.
    Nei mesi intanto il mito della gioielleria d'Oltreoceano e l'acquirente si sono misurati a distanza, il primo a minacciare vie legali, in caso di taglio sul prezzo stabilito, il secondo a rassicurare. Fatto è che qualche riflessione, durante il picco da Covid-19 e le proteste seguite alla morte di George Floyd, Lvmh deve averla messa sul piatto, visto il potente crollo della domanda negli Usa e non solo, rendendo il prezzo dell'affare oneroso. Salvo ribadire però l'intenzione di mantenere gli impegni e di non acquistare azioni Tiffany sul mercato aperto, nonostante potessero valere uno sconto di circa il 15% rispetto al prezzo concordato di 135 dollari ad azione.
    Lo slittamento a novembre ora rimette in campo voci di un tentativo francese di tirare sul prezzo, secondo quanto riporta Cnbc. Fatto è che alla notizia del rinvio il titolo ha subito uno scossone (oltre -3% a New York a metà seduta, intorno ai 123 dollari), ma vanta una capitalizzazione che resta a segnare la forza del marchio, poco sotto i 15 miliardi di dollari, con Lvmh, che ha chiuso a +0,9% a 397,05 euro a Parigi, con una capitalizzazione di quasi 202 miliardi di euro, come a novembre scorso. (ANSA).
   

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