Rubriche

Ex re casino' ha comprato il Monet record di Rockefeller

In panchina dopo scandalo sesso, Wynn diventa mercante d'arte

Redazione Ansa

Dalla casa sull'Hudson di David Rockefeller alla nuova galleria online di Steve Wynn. Il 76enne ex magnate dei casino di Las Vegas, di recente in panchina dalle roulettes dopo uno scandalo di molestie sessuali, si e' reinventato come mercante d'arte e la sua nuova galleria Sierra Fine arts LLC, che opera soltanto online, e' stata l'acquirente segreto delle "Ninfee" di Monet che Christie's ha battuto all'asta ai primi di maggio per 84,7 milioni di dollari.
    "Ha deciso di fare qualcosa che lo mantenga attivo come imprenditore. Pensa di viaggiare per il mondo alla ricerca di opere d'arte importanti da vendere ad altri", ha detto a ArtNet l'avvocato di Wynn, Michael Kosnitzky, secondo cui l'ex re del tavolo verde ha gia' trasferito una "significativa" parte dei suoi asset artistici alla nuova iniziativa.
    A quanto pare questo capitolo e' già cominciato, anche se punteggiati di incidenti di percorso. Oltre all'acquisto del Monet di Rockefeller, pagato una cifra record per l'artista e destinato alla rivendita, Wynn, attraverso Sierra Fine Arts, aveva messo sul mercato la scorsa settimana da Christie's opere di Picasso e Andy Warhol, ma uno dei quadri, l'autoritratto di Picasso" Le Marin" e' stato ritirato dal mercato dopo che alla vigilia dell'asta del 15 maggio e' stato danneggiato durante l'esposizione mentre un altro Picasso ha subito la stessa sorte perche' legato al primo dalla stessa garanzia di terzi. Un Andy Warhol, il "Double Elvis" del 1963, e' stato invece venduto a Brett Gorvy della galleria Lévy Gorvy, per 37 milioni di dollari.
    "Le Marin" non e' il solo Picasso danneggiato mentre e' di proprietà' di Wynn: clamoroso il caso di "La Reve", un capolavoro da manuali di storia dell'arte, in cui il pittore cubista aveva raffigurato nel 1932 l'amante Marie-Therese Walter. Fu lo stesso Wynn, che lo aveva acquistato nel 2001, a rovinarlo dandogli, senza volerlo, una gomitata, e provocando uno squarcio di cinque centimetri nella tela. Anche in quel caso il danno era arrivato in punto di vendita. L'acquirente designato, il miliardario dei fondi di investimento Stephen Cohen, che lo covava da anni, aveva deciso di pagare al re dei casino' 139 milioni di dollari, un prezzo record allora per un'opera d'arte.
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it