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Gli italiani e le diete, ossessione da abbandonare

Il business della perdita di peso, meglio poco di tutto e sempre

Redazione Ansa

Che cos’è la dieta per gli italiani? Un modo per tornare o restare in forma, stare in salute, ma anche un ciclico peso per le restrizioni spesso davvero limitanti. Posto che non si dovrebbe parlare di dieta come una eccezione temporanea, magari in vista dell'estate, poichè è anche risaputo che si recupera in genere il peso una volta smesso di fare la fame se non riusciamo a mantenere il ritmo, il famoso effetto yo yo, è bene parlare di dieta intesa come abituale regime alimentare sano, orientato alla giusta quantità, alla completezza dei nutrienti, a quel poco di tutto che dicevano in saggezza le nonne da praticare tutto l'anno, magari con qualche eccezione in occasione speciali. Per chi fa la dieta temporanea si attende praticamente tutta la settimana il “giorno libero” , non a caso con un No diet day (il 6 maggio) per sensibilizzare contro l'ossessione del peso che può diventare vera e propria patologia, particolarmente pericolosa per gli adolescenti.
"La dieta, come è intesa oggi, si allontana molto dal significato originale del termine greco diaita, che significa stile di vita, mentre oggi è purtroppo ancora radicato nell’immaginario comune nel senso di regime restrittivo o privazione. Quando un paziente, in assenza di necessità fisiopatologiche che lo impediscono, mi dice che nel suo privato è solito consumare in un certo giorno della settimana la pizza, ma anche il poke o il sushi o l'hamburger, non è assolutamente salutare vietarlo, anzi è necessario introdurre in modo ben bilanciato quell’alimento nel piano alimentare.”, dice la  dott.sa Francesca La Farina, nutrizionista Biologa e Consulente del progetto Luiss Nutritional Care dell’Università Luiss Guido Carli. Inoltre - continua La Farina -:“le diete restrittive, costruite sulla conta delle calorie, sono non solo sbagliate da un punto di vista scientifico e inefficaci, ma estremamente pericolose per la salute psicofisica. Non è l’eccezione a fare la differenza bensì la routine quotidiana che quindi va inserita dentro un discorso più ampio di educazione alimentare. Quindi, ben venga il giorno libero, ma sempre con moderazione ed equilibrio”. 
I libri che parlano di diete sono quasi un genere editoriale, ciascuno prodigo di consigli, a riprova dell'ossessione corrente, poi ci sono quelli che le smontano, come il recente Diete e bugie, un vademecum irriverente, per districarsi nel mondo delle diete e del mangiar bene; una guida a difesa della salute e del portafoglio, per imparare a conoscere un mondo – quello dell’alimentazione – diventato ormai preda di un business spietato e ingannevole, scritto dall'inviato di Piazzapulita Massimiliano Andreetta.
In un report di SWG per Deliveroo, se la maggioranza degli intervistati vorrebbe fare più attività fisica e migliorare il proprio aspetto, solo 1 su 2 ritiene di dover migliorare la propria alimentazione. I giovani sono i più propensi a modificare il proprio stile di vita rendendolo più sano e attento, mentre per 1 italiano su 3 la dieta è qualcosa che non riguarda la propria vita quotidiana, per un altro terzo significa “provarci senza riuscirci” e per il 7% rappresenta, invece, un vero e proprio incubo. Tuttavia, il 19% degli intervistati ha dichiarato di seguire una dieta specifica. Tra le ragioni che conducono gli italiani a seguire un determinato regime alimentare figurano, soprattutto, la perdita di peso, il desiderio di alimentarsi in maniera sana e lo stare bene con sé stessi. Cosa rende la dieta e la routine alimentare più piacevole? ​ Per 1 italiano “a dieta” su 2 è proprio il famigerato “giorno libero”, quello in cui – sempre con equilibrio e moderazione – è possibile mangiare quello che più si desidera. E quali sono i piatti preferiti per un perfetto “no diet day”? Semplice, le 3 P: pasta, pizza e parmigiana!
Tutte le evidenze della ricerca SWG per Deliveroo
Le tre “P”, Pizza, pasta e parmigiana in testa alle scelte per il pasto libero
Tra gli italiani che seguono una dieta, più della metà (58%) dichiara di poter godere di un giorno libero a settimana, nel quale mangiare il proprio piatto preferito. Quale? Per il 46%, la pizza, soprattutto i più giovani per i quali la percentuale sale al ​ 73%. Il 29% sceglie ​ un buon piatto di pasta, il 27 % la parmigiana. 
La maggior parte degli italiani vorrebbe fare più attività fisica per migliorare il proprio aspetto 
Secondo la ricerca un italiano su due vorrebbe di sicuro mangiare meglio. Il 72% degli italiani vorrebbe svolgere maggiore attività fisica, soprattutto chi ha tra i 45 e 50 anni. Il 64% vuole migliorare il proprio aspetto fisico, una percentuale che raggiunge l’ 88% nei ​ giovani tra i 18 e 24 anni. Sempre questa stessa fascia di età (91%) seguirebbe una dieta per raggiungere una maggiore autostima. Meno della metà degli italiani vorrebbe migliorare invece la propria alimentazione (49%), fatta eccezione sempre per più giovani che, per il 76%, dicono di non essere soddisfatti del proprio piano alimentare.
La dieta è una compagna di viaggio, in particolare per i giovanissimi
Per oltre 1 italiano su 4 (il 28%) la dieta può diventare un’ottima compagna di viaggio, in particolare per ​ i giovanissimi (37%). Per il 33% è una cosa a cui non dare troppo importanza. Solo per un 7% è ragione di incubo e di ossessione.
Un italiano su cinque (il 19%), segue, in maniera più o meno continuativa, una dieta. Di questi, il ​ 41% lo fa ovviamente per perdere peso, una percentuale che nelle donne sale al 50%. La motivazione del ”mangiare sano” convince il 34% degli intervistati.
Prevalgono le diete personalizzate prescritte dal nutrizionista
E’ parere comune quanto sia fondamentale avvalersi della professionalità di un esperto quando si parla di dieta: il 39% sceglie l’alimentazione prescritta da un nutrizionista, mentre solo il 19% decide per il “fai da te”. ​ 
Il cibo evoca sempre sentimenti positivi
Ogni italiano associa al cibo, al sapore, al profumo di un buon piatto un senso di soddisfazione e di felicità che non si potrebbe appagare con altro. Un buon pasto soddisfa infatti il 57% e, per il 28%, è motivo di vera e propria felicità.

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