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Le parole del design, da living a free-standing

Tra “Eldom” e “district” vademecum per il Salone del Mobile

Redazione Ansa

Soggiorno, bagno, cucina, rivestimenti, parquet... le parole del design, nel mondo globale di internet, si aggiornano con termini internazionali con cui abbiamo ormai grande familiarità...o quasi. A Milano, dal 5 al 10 settembre 2021, torna il Supersalone, con eventi e mostre che promettono di riaffermare la centralità di Milano e del Salone del Mobile nel panorama internazionale del progetto, della cultura e dell’innovazione. Per orientarsi nel complesso ecosistema del Fuorisalone 2021, gli esperti di Babbel, hanno raccolto in un glossario i termini per stare al passo con l’appuntamento: un vademecum che tra “free-standing” e “district” racconta il mondo del design.
Tra le vie del Supersalone, o anche semplicemente per arredare casa al meglio è importante padroneggiare alcune parole chiave. Eccole:

° La app di Eldom: leggendo un giornale o sfogliando una rivista, è facile che si incontri il termine “eldom” in riferimento agli elettrodomestici e all’elettronica di consumo.

Built-in o Free-standing: sono passati i tempi in cui ci si riferiva a un forno o a un frigorifero con l’espressione “a incasso”. Oggi si parla di : “built-in” (a incasso) o “free-standing” (a libera installazione).

Feng shui: un principio che va oltre il design. Si tratta di un’antica arte geomantica taoista, che nel mondo dell’arredamento trova la sua più moderna applicazione. Con questa pratica, infatti, i designer organizzano gli ambienti secondo i principi di armonia e serenità per creare spazi accoglienti e confortevoli.

Affordance: è una parola comune a più ambiti, dalla sociologia alla psicologia. Significa “invito” e nel design indica l’insieme delle caratteristiche intrinseche di un oggetto, che ne mostrano e suggeriscono le possibili modalità d’uso. Ad esempio, le “affordances” di un telecomando indicano se questo deve essere ruotato o premuto.

Living: è difficile parlare di design e arredamento senza sentire il termine living. Come è facile intuire, deriva dal verbo inglese to live, “vivere”. Seppure inizialmente living si riferisse al soggiorno, ora non indica più una stanza specifica, ma il settore dell’abitazione in cui gli abitanti passano la maggior parte del tempo, ricevono gli ospiti e vivono la casa.

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Il concetto di sostenibilità è ormai cruciale per la società attuale e anche il mondo del design non si tira indietro, tanto da aver sviluppato una terminologia specifica a riguardo.

Ecodesign: detto anche “design sostenibile”, denota un particolare rispetto per l’ambiente durante l’intero ciclo di vita del prodotto, dalla progettazione allo smaltimento. Si basa su linee condivise che riguardano l’attenzione a energia e materiali impiegati e alla riduzione degli sprechi.

Biophilic design: la “biofilia”, ovvero l’amore per ogni forma di vita, incontra il design al fine di sviluppare una concezione innovativa della progettazione di luoghi e ambienti. Questo approccio creativo permette di stabilire una connessione tra l’abitare e ciò che lo circonda. Uno degli esempi più famosi in Italia di biophilic design è il Bosco Verticale a Milano.

Design for disassembling: concetto di design nato in virtù del basso tasso di riciclaggio che caratterizza l’industria delle costruzioni. Questo stile di progettazione studia gli ambienti in modo da facilitarne futuri cambiamenti e smantellamenti. In questo modo si cerca di garantire il più efficiente dei riciclaggi e far sì che nessun materiale venga sprecato.

Green Building: se un edificio rispetta i canoni di ecologia ambientale ed è sostenibile per il territorio, allora potrà definirsi un green building.

Le parole della Milano Design Week

● Showroom: spazio espositivo di una collezione. Gli “showroom” sono il cuore pulsante del Supersalone, proprio perché la Milano Design Week non si concentra in una zona specifica della città, ma si distribuisce capillarmente attraverso gli eventi dei brand che vi prendono parte.

● District: durante il Salone del Mobile è meglio dimenticare il concetto di “quartiere” e dare spazio ai “district”, le location del Supersalone: da Isola a Brera, Milano è pronta ad accogliere gli eventi più esclusivi dell’anno.

● Flagship store: punto vendita cruciale per l’immagine e la comunicazione dei brand. I “flagship store” sono luoghi talmente iconici da diventare punti turistici della città. Durante il Supersalone questi shop renderanno Milano una mostra (spesso a cielo aperto) sviluppata lungo le vie dei suoi “district”.

● Archistar: neologismo nato dalla sincrasi delle parole “architetto” e “star”, viene usato per riferirsi ad un architetto molto famoso, spesso al centro dell’attenzione pubblica al pari di una celebrità.

● Urban Hubs: letteralmente “fulcro urbano”, sono poli di innovazione e creatività pensati per stabilire un punto di riferimento fisico sul territorio, che possa favorire l’incontro tra professionalità creative ed esponenti del mondo imprenditoriale, alimentando così le interazioni tra innovazione e impresa.

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