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Design di emergenza, dal giardino terapeutico alla toilette origami

Trovare soluzioni per aiutare l'umanità sofferente è più che mai attuale

Redazione Ansa

Sembra assurdo parlare di design abbinato al tema guerra ed emergenze, eppure è di grande attualità perchè come sistemare le migliaia di persone costrette a fuggire dai loro paesi d'origine, come portare aiuto a esseri umani sofferenti, che siano vittime di conflitti, migranti sociali, economici o ambientali, è di fondamentale importanza e trovare soluzioni con designer, architetti, esperti a progettare ambienti, prodotti e servizi per necessità non solo ospedaliere è quanto mai urgente. La call for ideas lanciata da Emergency e SosDesign con il sostegno della piattaforma open design Desall.com, ha suscitato grande interesse ed oltre 150 sono i progetti di design arrivati da tutto il mondo per Design Against War. Un giardino “terapeutico” post trauma, una toilette pieghevole da tirare fuori all’occorrenza, un sacco a pelo che diventa tenda e rifugio in caso di necessità sono alcuni dei progetti vincitori.

Ad aggiudicarsi il primo premio del concorso è stato Healing Garden Against War dell’architetto italiano Giulia Radelli. Il progetto consiste in un giardino ideato per il benessere dei pazienti che hanno vissuto contesti altamente traumatici: qui si può passeggiare e riscoprire nell’equilibrio della natura che un’altra vita, dopo la guerra, è ancora possibile. Uno spazio verde, bello e confortevole, che ospita una serie di aree per il recupero post trauma, dalle attività di fisioterapia a stimolazioni di tipo sensoriale, e possa conciliare la funzionalità di un edificio altamente tecnologico con l’armonica bellezza del paesaggio naturale. In linea con l’idea di cura di Emergency, la ong nata 25 anni fa, integra perfettamente bisogni ospedalieri e desideri emotivi, entrambi fondamentali per il processo di guarigione fisica ed emotiva dei pazienti.

 Insieme a lei sono stati nominati tre vincitori per ciascuna categoria - Prodotti, Ambienti e Servizi – e altri progetti come menzionati speciali. Per la categoria Ambienti, è stato confermato vincitore sempre Healing garden against war di Giulia Radelli per essere stato progettato come integrante del Centro Chirurgico per Vittime di Guerra di Emergency, a Kabul in Afghanistan.

Per la categoria Prodotti, il vincitore è All Seasons Protective System del SelceStudio di Londra. Di dimensioni ridotte e leggero, in modo da facilitare il trasporto, è un sacco a pelo polifunzionale che ha lo scopo di offrire un riposo agevole e comodo anche in situazioni di difficoltà. Prodotto in Tyvek, un tessuto sintetico simile alla carta ma molto più resistente, il sistema di protezione è costruito su tre strati, progettati per essere riempiti con materiali ariosi morbidi (come foglie o giornali) e collegati tra loro in modo da trasformare il sacco a pelo in tenda, zaino, fino a diventare un rifugio d’emergenza.

The Berlin Time Exchange, un mercato multiculturale e d’incontro generazionale, dedicato alla capitale tedesca, è il progetto vincitore della categoria Servizi. Firmato dall’italiana Francesca Rogers, propone un’alternativa, ludica e al contempo remunerativa, per due fasce vulnerabili della popolazione berlinese: gli anziani e i richiedenti asilo. Entrambe escluse dal mercato del lavoro, le due categorie hanno una risorsa in comune: il tempo. L’originalità della proposta sta proprio nello sfruttare il tempo come moneta di scambio all’interno di un sistema che, però, assomiglia ad un vero e proprio mercato tradizionale. Per l’avvio del mercato, enti profit e non, contribuiranno in maniera diretta e indiretta alla “banca del tempo”; offrendo servizi e prodotti ai berlinesi, il mercato dovrebbe, pian piano, diventare autosufficiente.

A colpire la giuria anche il progetto Emergency Box, al quale è stato assegnato un Extra Award. Presentato nella categoria Ambienti e ideato da Marta Sánchez Pérez, José María Mateo Torres and Tomás Larios Roca.  è ispirato agli origami giapponesi, una toilette pubblica dal design anticonvenzionale e di facile installazione, progettata proprio per quei luoghi in cui mancano servizi igienici privati e confortevoli. Pieghevole, la struttura è costruita in alluminio al quale è fissato un tessuto di pelle, resistente alle intemperie. Posizionate consecutivamente su una area piana, le “toilette sociali”, sono azionate da un pedale interno collegato ad una molla che eleva la struttura coprendo l’utente e dandogli intimità.

 

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