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Al Fuori Salone trionfano gli 'spazi umani'

Dal letto democratico agli spazi 'sproporzionati'

Redazione Ansa

Lo scheletro di uno yacht che sembra l'ossatura di una balena; un cavalletto gigante realizzato con gli alberi della foresta dei violini, abbattuta dal maltempo; sette torri rivestite d'erba; un enorme grido, 'help', fatto tutto di tappi di plastica riciclata: sono alcune delle installazioni di "Human spaces", la mostra-evento ideata dal mensile Interni e patrocinata dal Comune di Milano, aperta fino al 19 aprile in occasione del FuoriSalone. L'esposizione - presentata oggi all'Università degli Studi di Milano - si tiene anche all'Orto Botanico di Brera e per la prima volta in Piazza Sempione con l'Arco della Pace e i Caselli Daziari. A inaugurare la rassegna il ministro della cultura Alberto Bonisoli: "sono una persona informata dei fatti - ha scherzato alludendo alla sua passione per il design - e ringrazio il Fuorisalone di esistere: a volte ho difficoltà all'estero a spiegare questa simbiosi tra momento industriale e progetto culturale, che supera la geolocalizzazione e non ha censure". Da parte sua, lo Stato per il Ministro può sostenere il settore "facendo il giusto: né troppo né troppo poco, facendo il guardiano del giardino". Se il potere creativo deve rimanere nelle mani dei designer, lo Stato può però favorire l'offerta museale: "inauguriamo il primo museo del design e - ha promesso Bonisoli - non sarà l'ultimo, ci sarà un'offerta sfaccettata anche a partire da gemme nascoste come i musei di impresa".

Milano - come ricordato dall'assessore Cristina Tajani - accoglie i 400mila visitatori della design week, con il Salone che prende il via ufficialmente il 9 aprile e il Fuorisalone che inizia l'8 aprile con la mostra di Interni, il cui tema - come spiegato dall'ad Mondadori Ernesto Mauri - si ispira a un'affermazione di Oscar Niemeyer: "La vita è più importante dell'architettura". Il magazine diretto da Gilda Bojardi ha infatti chiamato grandi protagonisti italiani del progetto, designer e architetti internazionali a tradurre in installazioni sperimentali il concetto di 'spazio umano', a partire dagli arredi fino alla mobilità urbana, dall'ambiente naturale, marino e terrestre, fino ai macro-sistemi produttivi, come quello virtuoso dell'economia circolare. In collaborazione con aziende, multinazionali, start-up e istituzioni sono state realizzate per la mostra più di trenta installazioni, design islands, micro-architetture e macro-oggetti, che prefigurano un futuro in cui la natura e il Pianeta sono salvaguardati, le risorse risparmiate, l'intelligenza artificiale applicata per il bene comune.

 Tra le presenze internazionali, Ingo Maurer e Axel Schmid che illuminano la Torre Velasca con la light installation Nel blu, dipinto di blu; Waugh Thistleton Architects con Arup e AHEC - American Hardwood Export Council per MultyPly, un edificio modulare composto da sedici cubi di tulipier americano, un legno sostenibile perché molto diffuso e dalle alte prestazioni strutturali, che indica la strada verso l'architettura del futuro, rispettosa dell'ambiente.

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