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Romantici e di tradizione, ecco i parchi più belli d'Italia

Villa Pallavicini a Genova Pegli e La Foce in Val d'Orcia vincitori edizione 2017

Redazione Ansa

Villa Durazzo Pallavicini a Genova Pegli e Villa La Foce in Val d’Orcia (Chianciano Terme, Siena): questi due gioielli naturalistici sono stati accuratamente selezionati dal Comitato Scientifico del Premio “Il Parco più Bello d’Italia” come vincitori della XV edizione del concorso. Oltre 1.000 i partecipanti, iscritti al network dei parchi più belli d’Italia e presenti nella guida online “ilparcopiubello.it”, che da oltre quindici anni è promotrice di un turismo verde alla scoperta del patrimonio paesaggistico e botanico italiano.

Ecco dunque i due vincitori della XV edizione del Premio Il Parco Più Bello d'Italia: Villa Durazzo Pallavicini (Genova Pegli) è Il Parco Più Bello d'Italia 2017 per la categoria “Parchi Pubblici” Villa La Foce in Val d'Orcia (Siena) è Il Parco Più Bello d'Italia 2017 per la categoria “Parchi Privati”.

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Villa Durazzo Pallavicini a Genova-Pegli

Considerato uno dei parchi romantici più originali del mondo, il parco di villa Durazzo Pallavicini, voluto dal marchese Ignazio Pallavicini, fu ideato e realizzato nel 1840 dallo scenografo Michele Canzio. Ne scaturì non solo un parco in stile romantico, ma un itinerario composto da scenografie legate una all'altra da una traccia narrativa: il Viale Classico, la Coffee House, l’Arco di Trionfo, la Casa dell’Eremita, le Grotte, il Lago Grande con la Pagoda Cinese, il Tempio di Diana, il Ponte Romano, i Giardini di Flora, il Gazebo delle Rose; il tutto in una pittoresca realizzazione paesaggistica meticolosamente composta nei suoi elementi architettonici e vegetali e ordinata secondo un preciso percorso dai contenuti esoterici. Non mancano esemplari vegetali di grande pregio botanico-paesaggistico: la monumentale canfora affiancata al cedro del Libano posti a margine del lago, la collezione di palme esotiche, l'araucaria e il sughero secolari, la rosa banksia e il lauroceraso; in particolare spicca tra tutte la collezione di antiche camelie, alcune delle quali ultracentenarie, che ogni primavera costituisce una vera attrazione con la sua particolare fioritura.

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Villa La Foce in Val d'Orcia (Chianciano Terme, Siena)

Villa La Foce e il suo straordinario giardino sono fortemente legati a Iris Cutting che, con il marito marchese Antonio Origo, decise di trasferirsi qui dopo il matrimonio negli anni Venti del secolo scorso; l’architetto paesaggista inglese Cecil Pinsent venne incaricato dei lavori - che continuarono fino al 1939 - per i quali si ispirò ai giardini formali della tradizione classica italiana.
La casa è circondata da un giardino formale diviso in “stanze” da siepi di bosso, con piante di limoni in vasi di terracotta. Scale di travertino portano al roseto e a un pergolato ricoperto di glicine e delimitato da siepi di lavanda. Pendii terrazzati salgono dolcemente su per il colle, dove ciliegi, pini e cipressi crescono tra la ginestra selvatica, il timo e il rosmarino, e un lungo viale di cipressi porta ad una statua di pietra del XVII secolo. Un sentiero attraversa il bosco e collega il giardino con il cimitero di famiglia, considerato una delle migliori creazioni di Pinsent.

 

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