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Clean beauty e skinmalism: il 'nuovo bello' per la pelle è naturale e sano

Anche nei centri estetici skincare sempre più sostenibile

Redazione Ansa

Skincare sostenibile, con pochi prodotti ma di qualità e attenti all’ambiente: questo il trend beauty del 2021 individuato dal primo report italiano sul mondo dei centri estetici realizzato da Up Marketing e il movimento di imprenditori digitali Marketers. Negli scorsi mesi su Pinterest, piattaforma che comunica per immagini usata spesso per trovare nuove idee per il futuro, sono cresciuti i volumi di ricerca mondiali per keyword come: rimedi naturali per una pelle luminosa (4x rispetto al 2019), esercizi di yoga facciale (4x rispetto al 2019, di tendenza in Italia), cura della pelle fai da te (+110% rispetto al 2019) e maschera viso aloe vera (+115% rispetto al 2019). Dati che dimostrano quanto la skincare sia sempre più al centro dell’attenzione mediatica, anche grazie ai nuovi fenomeni virali tra i più giovani: l’hashtag #Skincare su TikTok supera infatti gli 8 miliardi di visualizzazioni. Questo si collega anche a una crescente attenzione verso gli ingredienti contenuti nei cosmetici: secondo alcuni dati analizzati da SeoZoom riguardo i volumi in Italia di alcune ricerche su Google significative emerge che i cosmetici naturali contano un volume di ricerca medio mensile di 1600.
Lo skinmalism abbraccia in pieno un altro trend beauty in ascesa in tutto il mondo: il movimento clean beauty, che prevede l’uso di prodotti privi di agenti irritanti e che non contengono coloranti artificiali, siliconi o parabeni. Secondo una ricerca di Harper’s Bazaar - condotta negli Stati Uniti su 1000 donne - il tasso di adozione di “prodotti clean” è riscontrato dal 50% delle donne intervistate li usa già, mentre il 60% di loro dichiara che prevede di utilizzarli in futuro.
Il concetto di “nuovo bello”, più minimale e naturale, si unisce quindi alla maggior attenzione alla salute. Uno dei motivi principali del successo di questi prodotti è, infatti, anche l’aumento del problema della pelle sensibile e irritata, anche purtroppo per via dell’uso della mascherina. “L’attenzione sempre più attiva verso il mondo della skincare routine dimostra quanto le persone, durante il lockdown e quindi impossibilitate a raggiungere il proprio centro estetico di fiducia, abbiano sentito il bisogno di prendersi cura della propria pelle con maggiore consapevolezza, ponendo maggiore attenzione al prodotto e a ciò che contiene",  racconta Tony Balbi, CEO di Up Marketing e ideatore di weareuma.it 

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