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Cosmetici per ragazzini, la generazione selfie è beauty addicted

Approccio adulto, video tutorial, influencer come guru ecco come si vogliono perfetti

Redazione Ansa

I ragazzi fra i 16 e i 20 anni di età hanno una visione distorta della loro bellezza. Vorrebbero una pelle priva di imperfezioni e credono che i selfie mostrati sui social dai loro beniamini ‘influencer’ rispecchino la realtà. Che sia Chiara Ferragni o gli amatissimi YouTubers e i cantanti ballerini in cima alle classifiche di Musical.ly o le fotografie e i video pubblicati su Instagram tutto è spesso filtrato da app e photoshop che fanno tutto più glamour e finto. Gli adolescenti però sono sempre meno soddisfatti del proprio aspetto 'normale' e della loro pelle senza filtri che vorrebbero non solo senza brufoli né punti neri o segni tipici dell'età ma anche più liscia e luminosa.

Se una volta erano le riviste patinate a mostrare modelle e volti corretti col photoshop e che ci facevano sentire tutti un po’ più brutti, ora il fenomeno è endemico e potenziato degli influencer, seguiti alla lettera in quanto a look e stile dai nati tra il 1998 e il 2002. “Siamo di fronte ad un cambiamento notevole che vale in via generale per tutti i giovani che hanno un accesso quotidiano ad internet, - precisano gli analisti Mintel. “Si tratta di un nuovo profilo generazionale e non culturale e si estende a tutti i giovani a prescindere dal Paese”.

Nell’indagine risulta che l’88% degli adolescenti italiani ha comprato prodotti beauty nell’ultimo anno. Quali? Il 67% sceglie creme per lo skincare e prodotti per il trucco divertenti tanto che sono nati i primi prodotti di bellezza per ragazzini, cosmetici ‘toys’ in grado di cambiare colore mentre si spalmano o che vanno usati in abbinamento con playlist musicali create ad hoc dai marchi beauty che hanno già fiutato il nuovo business. In aumento anche maschere di bellezza da mescolare a casa con succhi di frutta o pappette ‘fai da te’ per far divertire le ragazzine.

 Lo studio è mondiale e superano gli italiani solo gli spagnoli (compra prodotti di bellezza il 92% degli adolescenti). Dopo di noi gli inglesi (compra cosmetici l’80% dei 16/20enni). I ragazzini francesi sono i più attenti alla salute della pelle e dei capelli e vanno dall’estetista, si sottopongono di più a questionari di dermatologia e analisi della pelle online, oppure scansionano la loro pelle con le app del telefonino per vedere quanti anni dimostrano o come ridurre i complessi.

Di fronte ad un tale fenomeno gli autori del report hanno coniato una nuova definizione che include la fetta di popolazione coinvolta: AVID (Approaching adulthood, Video driver, Influencer aware and Digital native) che raggruppa 4 comportamenti tipici.

L' Approaching Adulthood’ indica ragazzini che per la prima volta hanno soldi propri in tasca e decidono da soli come spenderli. ‘Video driver’ precisa che questi ragazzi crescono sperimentando ogni genere di beauty-look perché seguono video-tutorial a gogo provenienti da tutto il mondo. ‘Influencer aware’ descrive il ruolo primario dei nuovi inflencer, che hanno scalzato le fotomodelle delle riviste patinate e si mostrano più confidenti, disponibili sulle varie piattaforme online e perciò sono direttamene accessibili dai ragazzi. La definizione ‘digital native’ infine è forse la più nota e indica i giovani che hanno confidenza con internet da quando erano nella culla e che postano foto e video in grande quantità mettendosi in mostra e ricevendo cuoricini dai loro pari o sonore beauty-critiche e bocciature.

 

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