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Make up, fondotinta è al 55% del mercato. Il 'bio' vale oltre 1 milione di euro

Creme e trucco +3,6% fatturato settore in Italia

Redazione Ansa

 Gli italiani, le italiane soprattutto, non rinunciano alla bellezza e non lo hanno fatto neanche negli anni più difficili per il 'portafoglio'. Il settore della cosmetica, infatti, è uno dei più resilienti se si guarda alle aziende italiane, che producono il 60% del make up e dei prodotti sul mercato. Il dato emerge dall'ultimo Beauty Report di Cosmetica Italia, a cura di Nadio Delai, presentato a Milano dopo l'annuncio del nuovo presidente Renato Ancorotti.
Per il 2017, il fatturato del settore ha toccato gli 11 miliardi di euro (+ 3,6% rispetto al 2016), con un aumento dell'export superiore al 7% e un consumo interno di 10 miliardi di euro. Un trend positivo che tra il 2007 e il 2017, si è interrotto soltanto nel 2009, registrando un calo delle esportazioni dell'11,8%, mentre per nel consumo italiano è stato il triennio 2012-2014 a soffrire maggiormente (rispettivamente -1,1%, -1,2% e -1,1%), per riprendersi poi tra il 2015 e il 2017 (+1,4%, +0,5% e +1,7%) e che fa stimare anche per il prossimo 2018 un aumento di pari a +1,9%.
I prodotti e le creme per viso e corpo (soprattutto lozioni antietà e deodoranti) sono gli elisir di bellezza più venduti. Sono quasi a pari merito nella classifica dei consumi: rappresentano circa il 17% ciascuno delle vendite del 2017. I dati emergono dalla cinquantesima analisi del settore dei cosmetici contenuta all'interno del Beauty Report di Cosmetica Italia. Tra le vendite di make up, invece, il prodotto preferito dalle donne è il fondotinta che da solo si ritaglia una fetta pari al 55% dei consumi di trucchi per il viso, seguito da fard, mascara e eye-liner.
Le consumatrici oggi sono anche attente agli ingredienti dei prodotti che acquistano, spesso preferendo quelli green e naturali: il mercato 'bio' del make up vale oltre un milione di euro.
La gran parte degli acquisti avviene nella grande distribuzione (per oltre 4 miliardi di euro) - sintomo si un'attenzione al rapporto qualità/prezzo - seguita da profumerie (oltre i 2 miliardi) e farmacie (1,8 miliardi). Le vendite online tramite gli e-commerce sono comunque aumentate dell'8,7%.
La presentazione dell'ottavo Beauty Report è stata anche occasione per riflettere sul rapporto tra banche e imprese del settore che hanno rappresentato una "anomalia positiva" nell'economia italiana degli ultimi anni. "Queste aziende esprimono dati di bilancio positivi e questo non è un caso - ha spiegato Anna Maria Roscio responsabile di servizi e prodotti per le imprese di Intesa San Paolo - è un settore che ha investito in innovazione, welfare e capitale umano. Questo ha sicuramente contribuito a rendere questo settore ricco, sostenibile e profittevole".
L'acquisto o l'aggiornamento di impianti, macchinari e nuove tecnologie produttive sono risultati, infatti, la prima esigenza per cui le aziende del settore hanno richiesto finanziamenti alle banche nell'ultimo anno, mentre il 13,1% delle aziende intervistate ha dichiarato di non aver bisogno del sostegno da parte del sistema creditizio. Nonostante questo, diverse aziende beauty da tempo hanno deciso di "aprirsi" anche al canale extrabancario e al mercato finanziario: il 6% ha già intrapreso questa strada, mentre il 18,4% "ci sta pensando". L'entrata di un soggetto finanziario nel capitale dell'impresa è valutata in modo complessivamente positivo.

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