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Bellezza, novità trasformiste e rituali asiatici, ecco i 10 must have beauty 2017

Innovazione e maggiore efficacia, i cosmetici cambiano radicalmente e hanno radici asiatiche

Redazione Ansa

(di Agnese Ferrara) L'acqua diventa spuma, piccole perle rotonde si trasformano in creme sotto le dita, la gelatina diventa pastosa, la mousse si trasforma in olio. Il sapone sarà in stick, come il rossetto, e le maschere, tailor-made, cureranno la pelle quanto le punture di vitamine o una sauna. La cosmesi si sta trasformando e verte sempre più verso la magia. Prodotti originali, mai visti prima, saranno sempre più frequenti nelle nostre case grazie all'innovazione spinta che arriva soprattutto dai paesi asiatici, come la Corea del Sud, che continuano ad essere il cuore pulsante dei marchi beauty più rinomati. E non solo quelli orientali, l'occidente prende spunto e ripropone trattamenti di identico stampo.
I prossimi 10 must beauty irrinunciabili infatti arrivano quasi tutti dall'Asia e sono stati anticipati da Mintel in un meeting svolto a Bologna in occasione dell'ultimo Cosmoprof.

In ordine, ecco di cosa non potremo più fare a meno:

al primo posto ci sono i rituali di pulizia (in almeno 10 step), al secondo nuove maschere ad olio, seguite da sieri boosters (prodotti che accelerano gli effetti di creme e sieri) da abbinare alle cure. Seguono creme idratanti ma anche esfolianti per tutti i giorni, creme antirughe da usare fin da giovanissime e maschere ad effetto sauna di 1 ora ma che invece avranno tempi di posa al massimo di 10 minuti.

La classifica prosegue con cosmetici ad azione più profonda e con effetti simili alle punture di vitamine, creme rassodanti contenenti derivati di insetti o bava di lumache e veleni di serpenti e ragni, nuove creme 'fermentate' dal tè nero ed elenchi degli ingredienti riportati sulle etichette sempre più brevi (massimo 12). Oltre la decima posizione Mintel segnala anche creme con nuove texture, formati convenienza, prodotti per uomo, solari più potenti e cure antirughe, sbiancanti e liftanti anche per il corpo.
La K-beauty (Korean beauty) farà sempre più parte delle formule dei cosmetici del futuro prossimo, elencati nella classifica. Basti pensare che le esportazioni dei prodotti di bellezza dalla Korea lo scorso anno hanno raggiunto il picco di 2,912 milioni di dollari, superando di gran lunga l'import che si attesta sui 1,397 milioni. Le consumatrici di tutto il mondo sono K-addicted e la crema più venduta al mondo pare essere proprio una BB-Cream (Masha Perfect bb cream).

I marchi più conosciuti sono Amore Pacific a LG H&H ma alla creatività e all'innovazione dei paesi asiatici spettano diversi primati: dalle rinomate alphabet cream (BB, CC etc), alle quali sono poi seguiti i cosmetici ' cushions' , nuovissimi prodotti in spugnette, che oggi costituiscono primer, bronzer, lipstick e blush della maggioranza dei marchi asiatici e occidentali come Lancome, Clinique, Givenchy e Sephora. Di matrice coreana anche le 'sheet-masks', ovvero le maschere in tessuto personalizzate. Esistono centinaia di tipi diversi, da quelle per il viso a quelle per i piedi. Semplici da usare vanno da quelle rigide a quelle che si espandono una volta applicate, da quelle in cotone imbevuto alle 'trasformiste', pastose o trasparenti.
Sephora USA nel 2015 ha introdotto 9 brand e oltre 100 prodotti per lo skincare made in South Korea. Nel 2016 è stata la volta dei negozi Sephora europei dove sono arrivati marchi come Tonymoly e Dr.Jart+. Diverse multinazionali puntano ad acquisire i marchi asiatici, come LVMH che ha assorbito Clio Professional. L'inglese NPV usa ingredienti coreani per le maschere a forma di orsetto panda. La company francese Erborai usa gli estratti vegetali coreani e la turca Pink by Pure Beauty si ispira alla tecnologia asiatica per produrre le acque cosmetiche.

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