Dalle Regioni

Mafia: a Suvignano via a campo legalità

Nella tenuta confiscata nel Senese arrivati oggi primi ragazzi

Redazione Ansa

(ANSA) - SUVIGNANO (SIENA), 1 LUG - Le prime ragazze e ragazzi, una quindicina, sono arrivati a Suvignano, in provincia di Siena, stamani, per il campo della legalità che si svolgerà nella tenuta senese confiscata nel 2007 a un imprenditore palermitano vicino a Provenzano e da alcuni mesi finalmente affidata in gestione alla Regione, che ne vuole fare un simbolo e un laboratorio permanente. E' il primo che si organizza in Toscana, dopo quelli che da tempo si svolgono in Sicilia e Calabria sulle terra confiscate alla mafia e all'ndrangheta, sostenuti in tutti questi anni anche dalla Regione a cui hanno partecipato numerosi ragazzi toscani. A Suvignano sarà l'Arci a rompere il ghiaccio. I ragazzi, adolescenti per lo più, sono partiti anche da altre regioni per prendere parte al campo e tra nove giorni, l'8 luglio, si daranno il cambio con altrettanti coetanei per il secondo appuntamento, organizzato in questo caso da Libera, fino al 14 luglio. Zaino in spalla, sacco a pelo per dormire nella palestra della scuola trasformata in dormitorio, occhi vispi e tanta voglia di imparare e conoscere cosa è stata e cosa è la mafia. Per sconfiggerla. Per acquisire gli anticorpi della legalità con cui opporsi alla criminalità organizzata, che anche in Toscana sciacqua i propri denari sporchi e conduce i pro pri affari, con 552 beni confiscati in questo momento ma solo 137 assegnati in via definitiva. "I toscani se la sono ripresa ed abbiamo deciso di aprirne i cancelli a tutti - dice in una nota l'assessore alla legalità della Toscana, Vittorio Bugli - Ci faremo una buona agricoltura, con prodotti biologici e di filiera corta e ospitalità agrituristica, e chi lavorerà qui, lo farà garantito, sempre, dalla forza della legge e dei diritti. Ma sarà anche un luogo vivo di idee e un simbolo della lotta alla criminalità organizzata". A partire, appunto, dai campi organizzati con i ragazzi delle scuole, che lavoreranno negli oliveti e negli orti botanici, ma che parleranno e discuteranno di diritto, frequenteranno nei campi di quest'anno laboratori di fotografia sociale, parleranno con giornalisti ed esperti che racconteranno loro come opera la mafia, dove meno te lo aspetteresti e tutti giorni, spesso sotto gli occhi di tutti.(ANSA).
   

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