Dalle Regioni

In Cassazione educazione a cittadinanza

Da oggi al via procedura raccolta 50 mila firme

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 14 GIU - È partita da Firenze ed è arrivata a Roma la proposta di legge di iniziativa popolare nata per volontà del sindaco Dario Nardella e della sua amministrazione e condivisa da molti sindaci nell'ambito di un lavoro di coordinamento dell'Anci, per introdurre un'ora alla settimana di educazione alla cittadinanza, come disciplina autonoma con propria valutazione, nei curricoli e nei piani di studio di ogni ordine e grado. La proposta di legge è stata portata questa mattina in Corte di Cassazione. Da oggi si avvia così la procedura di raccolta, in tutto il territorio nazionale, delle 50.000 firme necessarie per il deposito ufficiale della legge in Parlamento. La durata della campagna di raccolta è di centottanta giorni, ovvero 6 mesi.
    Ad adempiere all'atto formale oltre al sindaco Nardella, c'erano la vicesindaca e presidente della commissione nazionale scuola di Anci Cristina Giachi e alcuni sindaci e amministratori di varie città italiane. Che hanno voluto così rappresentare il loro sostegno alla proposta di legge di iniziativa popolare nata a Firenze. Della delegazione hanno fatto parte il sindaco di Empoli Brenda Barnini, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, il sindaco di Mantova Mattia Palazzi, il sindaco di Chieti Umberto Di Primio, il sindaco di Valdengo (Biella) Roberto Pella, il sindaco di Cerignale e coordinatore nazionale Anci piccoli Comuni Massimo Castelli, i vicesindaci di Bologna Marilena Pillati e di Gessopalena (Chieti) Mario Zulli e l'assessore alla Cultura del Comune di Casnate con Bernate (Como) Maria Grazia Sassi.
    "Come sindaco - ha commentato Nardella - sento l'urgenza di avere cittadini sempre più consapevoli di vivere una comunità e del fatto che le regole non sono un ostacolo alla libertà, ma uno strumento utile a ciascun individuo per esprimersi pienamente nella società. Il tema dell'educazione è fondamentale per insegnare questo perché altrimenti resta solo la repressione delle condotte incivili, che richiede sempre più energie e risorse. È necessario che le famiglie capiscano, attraverso un voto per la materia, quanta importanza il sistema delle istituzioni riconosce a questo insegnamento, che produce competenze fondamentali perché i cittadini contribuiscano allo sviluppo civico delle città".
   

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