Dalle Regioni

Gaetti a Restart, festival antimafia

"Testimoni giustizia lavorino per gestione beni"

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 20 OTT - Vendere un bene confiscato deve essere solo l'ultima ratio di un lungo percorso che, qualora dovesse manifestarsi, non deve avvenire otre due anni dalla data di confisca e il prezzo di vendita non deve essere al di sotto dell'80% del valore ad esso attribuito dall'Agenzia del demanio: lo ha sottolineato Luigi Gaetti, il sottosegretario agli Interni con delega all'Antimafia e ai Beni confiscati, in occasione della quarta edizione di Restart, il festival della creatività antimafia e dei diritti quest'anno dedicato alla figura di Danilo Dolci. Sui testimoni di giustizia, Gaetti si è dichiarato favorevole a percorsi lavorativi ad hoc che prevedano per loro "la possibilità di essere assunti all'interno della Pubblica Amministrazione" e, "qualora abbiano competenze specifiche, possano lavorare al fianco di amministratori giudiziari nella gestione dei beni confiscati".
    Infine, riguardo il diritto allo studio, il sottosegretario ha assicurato il suo impegno ad approfondire la mancata applicazione di quanto previsto dal comma 1-bis dell'art. 48 del codice antimafia che recita: "L'Agenzia dei beni sequestrati e confiscati versa il 3% del totale delle somme di cui al comma 1 al Fondo integrativo statale per la concessione di borse di studio di cui all'art. 18 del d.lgs. 29 marzo 2012, n. 68".
    Questo provvedimento - presentato dall'allora deputata Celeste Costantino, già portavoce di daSud, e approvato a larghissima maggioranza dal Parlamento - rappresenta uno strumento concreto per dare utilità sociale ai beni confiscati e rafforzare in questo modo i presidi antimafia nella nostra società. "La nostra proposta è quella di darne immediata attuazione", ha dichiarato in conclusione dell'incontro Danilo Chirico, presidente dell'associazione daSud.(ANSA).
   

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