Dalle Regioni

Beni confiscati: nuovo direttivo Agenzia

Sodano, 13 mila immobili destinati e 870 imprese

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 28 MAR - Si è insediato il nuovo Consiglio direttivo dell'Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati (Anbsc) alla criminalità organizzata, nominato in attuazione dell'art. 111 del Codice antimafia, come è stato modificato dalla legge varata nel novembre scorso che ne ha ampliato la composizione e compiti.
    Il nuovo Consiglio direttivo è presieduto dal Direttore dell'Agenzia, il prefetto Ennio Mario Sodano, ed è composto da: due magistrati, di cui uno designato dal Procuratore Nazionale Antimafia, un rappresentante del Ministero dell'Interno, due esperti in gestioni aziendali e patrimoniali ed un esperto in materia di progetti di finanziamenti europei e nazionali. L'ANBSC ricorda che ha avviato una profonda riorganizzazione, sta definendo il calendario di 11 Conferenze di servizi per l'acquisizione di manifestazioni d'interesse alla destinazione di quasi 2.500 beni e sta portando avanti un complesso di iniziative finalizzate al miglioramento delle gestioni aziendali.
    Nei giorni scorsi il prefetto Sodano ha reso noto che sono 30.360 gli immobili e 3.784 le aziende sequestrati o confiscati nel nostro Paese, destinati o da destinare, per effetto della normativa per il contrasto della criminalità organizzata. Al 31 dicembre 2017 sono stati oltre 13mila gli immobili destinati: il 60% sono unità immobiliari, il 30% terreni. Oltre il 95% è concentrato in 8 regioni, ai primi posti: Sicilia (40%), Calabria (17%) e Campania (14%). Destinate oltre 870 imprese. I beni da destinare, dati in gestione temporanea all'Agenzia, sono oltre 17mila le aziende 2.900 con concentrazione nei settori delle costruzioni, commercio e attività immobiliari. L'Agenzia per i beni sequestrati e confiscati ha avuto una importante riorganizzazione con il nuovo Codice antimafia approvato alla fine dello scorso anno. L'ultimo Consiglio dei ministri ha licenziato tra le altre cose due decreti di attuazione del Codice Antimafia su due questioni delicate: la soluzione dei possibili conflitti di interesse nella gestione dei beni sequestrati (la cosiddetta "norma Saguto") e le misure a sostegno delle aziende sane sottoposte a sequestro. Spetterà alle nuove commissioni parlamentari e al nuovo esecutivo varare definitivamente questi decreti attuativi. (ANSA).
   

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