Dalle Regioni

Beni confiscati: 6,8 mln per 17 progetti

Ville, terreni,locali ospiteranno ostelli, agriturismi, sartorie

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 12 GIU - Sono 17 i progetti selezionati con la terza edizione del Bando Beni Confiscati, promosso dalla Fondazione Con il Sud in collaborazione con la Fondazione Peppino Vismara e rivolto alle organizzazioni non profit meridionali. Le iniziative permetteranno l'avvio o il rafforzamento di attività di economia sociale (ristorazione, ricettività, agricoltura, artigianato, etc) su terreni ed edifici confiscati alla criminalità organizzata, capaci di offrire servizi al territorio e opportunità di inclusione socio-lavorativa per persone svantaggiate.
    Gli interventi coinvolgono complessivamente oltre 140 organizzazioni tra associazioni, cooperative sociali e altri soggetti del terzo settore, enti pubblici, privati. Saranno 6 in Campania, 4 in Calabria, 5 in Sicilia e 2 in Puglia e saranno sostenuti complessivamente con circa 6,8 milioni di euro (una media di 400 mila euro a progetto) grazie al contributo di circa 2 milioni di euro della Fondazione Vismara.
    In Italia i beni immobili confiscati sono 23.576 (dati Anbsc, febbraio 2016), concentrati soprattutto in sei regioni (Sicilia 43,51%, Campania 12,76%, Calabria 12,00%, Puglia 9,46%, Lazio 7,02%, Lombardia 6,88%). Non sono disponibili, però, dati certi sul numero di beni utilizzati, nonostante i 21 milioni di euro destinati nel precedente ciclo della programmazione dei Fondi strutturali alla loro mappatura con i progetti REGIO (un sistema informatico del valore di 7 milioni di euro) e SIT-MP (un sistema informatico telematico del valore di circa 14 milioni di euro), nati proprio allo scopo di garantire un continuo scambio di dati e informazioni sui sequestri, sulle confische e sulla gestione dei beni confiscati. Una recente ricerca di Libera ha censito 525 soggetti che hanno valorizzato beni confiscati. Non va meglio sul fronte delle aziende confiscate: l'ANBSC ne segnala 3.585 ma solo una decina sono date in gestione a cooperative di dipendenti, mentre la stragrande maggioranza resta in carico all'Agenzia che non ha ancora deciso la destinazione. Non esistono invece dati sui beni mobili. (ANSA).
   

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