Tavoli della Legalità

Rebus su facciata scuola, è opera d'arte fatta con i bambini

A Mirafiori. Elkann, legati al quartiere, per noi è centrale

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 25 NOV - Due parole il sostantivo 'umanità' e l'aggettivo "aperta" - scelte attraverso il dialogo di un'artista con i bambini - prendono forma con i rebus sulla facciata di una scuola, l'Istituto Comprensivo Gaetano Salvemini nel quartiere Mirafiori Sud a Torino. L'installazione artistica è nata nell'ambito del progetto 'Facciamo pArte/la scuola come piace a noi' della Fondazione Agnelli e della scuola Salvemini con la Pinacoteca Agnelli e l'artista Elena Mazzi.
    Accolti dalla dirigente scolastica Barbara Floris, dal presidente della Fondazione Agnelli John Elkann e dalla direttrice della Pinacoteca Agnelli Sarah Cosulich, sono intervenuti alla presentazione il sindaco Stefano Lo Russo, l'assessora comunale all'Istruzione Carlotta Salerno, il presidente della Circoscrizione 2, Luca Rolandi, ed Elena Cappai del l'Ufficio Scolastico Regionale.
    L'Istituto Salvemini è articolato in 7 plessi di scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado. Gli allievi sono 998, di cui 310 stranieri (soprattutto da Romania, Marocco, Perù, Egitto). Gli insegnanti sono154, di cui 41 di sostegno.
    "Oltre a ricerche che aiutano il sistema educativo italiano a essere più moderno, la Fondazione Agnelli realizza progetti per le scuole e con le scuole, con attenzione alle situazioni dove maggiore deve essere lo sforzo per garantire a tutti opportunità formative di qualità. Abbiamo unito le forze con la Pinacoteca Agnelli e con la comunità della scuola Salvemini per dare un messaggio di impegno, nel segno dell'arte e della partecipazione, in un quartiere a cui siamo legati da sempre e che continua a essere per noi centrale" ha detto John Elkann.
    "L'opera di Elena Mazzi è il risultato di un processo partecipato - ha sottolineato Sarah Cosulich - ed è un contenitore di messaggi potenti e attuali, in grado di unire la comunità e di rappresentarla". "Portare questo linguaggio in codice a scuola è un modo per confrontarsi, con delicatezza e gioco, su un tema stringente: il riconoscimento dei diritti di bambini/e che si identifica con lo IusScholae" ha spiegato l'artista. (ANSA).
   

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