Dalle Regioni

Ateneo Parma dedica premio a Carolina

Voluto da papà ragazza. "Mia figlia avrebbe studiato psicologia"

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 5 MAR - L'Università di Pavia bandisce il primo premio di laurea dedicato a Carolina Picchio, vittima riconosciuta di cyberbullismo, diventata un'icona per i ragazzi con il suo messaggio: "le parole fanno più male delle botte". Il premio - 1000 Euro - è messo a disposizione dal padre di Carolina, Paolo Picchio, oggi Presidente onorario di Fondazione Carolina. Si rivolge ai laureati tra il 2017 e il 2018 nelle facoltà di Psicologia, Scienze dell'Educazione, Programmazione e gestione dei servizi educativi o Scienze dell'Educazione in qualunque Ateneo italiano. Per partecipare bisogna aver discusso una tesi sul tema "prevenzione e contrasto alle relazioni aggressive nel contesto scolastico". Le domande di partecipazione dovranno essere inviate entro il prossimo 19 marzo secondo le modalità indicate sul sito www.unipv.eu nella sezione "premi di studio". "Promuovo con orgoglio e commozione questa iniziativa - commenta paolo Picchio - che ha il merito di sostenere i giovani che studiano per cimentarsi nella pratica più importante, ma al contempo più sottovalutata, dedicata alla comunità: l'educazione". Il papà di Carolina aggiunge: "Mia figlia avrebbe senza dubbio intrapreso gli studi di Psicologia, probabilmente specializzandosi in Pedagogia, perché il paradosso più grande della sua storia, diventata oggi la storia di tutti noi, è nella sua gioia di vivere e nel suo amore per i bambini". Proprio il dipartimento di Psicologia dell'Università di Pavia, da circa un anno, ha stipulato un protocollo di collaborazione con Fondazione Carolina per il monitoraggio dei fenomeni legati al bullismo e al cyberbullismo. "Particolarmente proficua la collaborazione con il laboratorio di Ricerca diretto dalla Professoressa Maria Assunta Zanetti - spiega Ivano Zoppi, direttore generale di Fondazione Carolina - in particolare per la definizione di percorsi di formazione rivolti agli adulti con responsabilità educative". (ANSA).
   

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