Tavoli della Legalità

Mezzo milione giovani lascia scuola, appello per formazione

Arriva da Salesiani. Bellucci, loro sapere per politiche lavoro

Redazione Ansa

(ANSA) - GENOVA, 06 MAR - Lo scenario è tutt'altro che confortante: in Italia l'accesso al mondo del lavoro risulta sempre più difficile e "casuale". Secondo l'ultimo rapporto presentato dall'Istituto nazionale per le analisi delle politiche pubbliche Inapp, 11,7 mln di italiani non si sono mai iscritti alla scuola secondaria superiore e 4 mln l'hanno abbandonata senza arrivare al diploma. Il 41% della popolazione tra 18 e 74 anni, ha solo la licenza di terza media. In più, la quota di abbandoni precoci resta tra le più alte dell'Ue (13,1% di dispersione) quota che corrisponde a circa 543 mila giovani.
    Questi dati sono stati alla base del convegno 'Formare i giovani per generare futuro' organizzato per i 150 dell'Opera don Bosco a Genova che si è tenuto a Palazzo Ducale.
    La dispersione scolastica è direttamente collegata col fenomeno dei Neet (Not in education, employment or training), giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano e non sono inseriti in un percorso di istruzione o di formazione. E proprio la formazione è stata al centro del convegno. "Cerchiamo di far scoprire la validità del sapere e del saper fare - spiega don Sergio Pellini, direttore dell'Opera Don Bosco di Genova - e attraverso la formazione professionale si riescono a recuperare i giovani soprattutto a livello motivazionale per fare si che le loro doti vengano messe a frutto nel migliore dei modi". La realtà genovese si integra con una rete nazionale che vede i Salesiani impegnati in 18 regioni nell'orientamento, formazione e aggiornamento professionale con16 mila allievi, 1.500 corsi e 40 sportelli. "C'è un numero smisurato di giovani che sono stati male orientati - ha detto don Maurizio Lollobrigida, delegato regionale del Cnos-Fap - e hanno abbandonato i percorsi scolastici. Noi offriamo una grandissima varietà di percorsi formativi perché sono strumento per avvicinare i ragazzi". Ci sono "centinaia di migliaia di possibilità di lavoro che non incrociano le persone che lo sanno fare - ha detto Maria Teresa Bellucci, viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali -: bisogna fare tesoro dell'esperienza dei Salesiani per disegnare politiche del lavoro e sociali a misura delle persone". La formazione "deve puntare più sulla conoscenza che sul 'produttivismo esasperato' - , ha ricordato il sottosegretario all'Istruzione Paola Frassinetti -. Apprendimento e conoscenze sono una cosa, il lavoro è in altra". (ANSA).
   

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