(ANSA) - MORANO CALABRO (COSENZA), 11 DIC - "L'illegalità, il
crimine, si combattono non solo con gli apparati repressivi, ma
rappresenta soprattutto un fatto culturale. Occorre stimolare le
nuove generazioni ad acquisire consapevolezza di cosa è bene e
cosa non lo è e a non chinarsi dinanzi alla prepotenza e
all'arroganza, promuovendo il rispetto e l'onestà. Perché il
silenzio e l'indifferenza possono uccidere". Lo ha detto il
questore di Palermo, Renato Cortese, intervenendo a Morano
Calabro al convegno organizzato dal Comune guidato dal sindaco
Nicolò De Bartolo per i 70 anni della Costituzione.
"Dire no alla mafia - ha aggiunto Cortese - vuol dire
studiare, essere culturalmente forti. E vuol dire non chiedere
mai la raccomandazione. La sopraffazione, in alcune aree del
Paese, condiziona pesantemente la libertà dei cittadini. L'unico
modo per ribellarsi é quello di stare sempre e convintamente
dalla parte dello Stato".
A Cortese é stata consegnata una pergamena per le sue
"quotidiane battaglie contro la criminalità".
Cortese, lotta crimine anche con cultura
Renato Cortese a Morano Calabro per i 70 anni della Costituzione