Tavoli della Legalità

Maturità: studenti confusi, 1 su 7 sbaglia la data d'inizio

1 su 2 non conosce la struttura dello scritto di italiano, sondaggio

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 16 GIU - Ad una settimana dal via degli esami di Stato non tutti gli studenti che lo dovranno affrontare quest'anno sono consapevoli delle "regole del gioco".
    Soprattutto per quanto riguarda la struttura e le caratteristiche delle tre prove previste: a forza di cambiare ogni anno il format d'esame, 1 su 2 dimostra di non conoscere la struttura dello scritto di italiano, mentre 1 su 3 crede che la seconda prova verterà su due materie. A segnalare lo scenario è un sondaggio del portale Skuola.net, che a 7 giorni dal via ha intercettato 650 maturandi.
    I dubbi degli studenti iniziano sin dalle "basi" dell'esame.
    Anche le informazioni essenziali non sono alla portata di tutti.
    Infatti, c'è un preoccupante 14% (1 su 7) che di fatto ancora non sa di preciso la data in cui inizierà la Maturità, ovvero il prossimo 21 giugno. E se sull'elaborazione della prima prova i maturandi non nutrono particolari dubbi - 9 su 10 sono al corrente che le tracce verranno preparate dal Mim - riguardo alla struttura dello scritto di italiano c'è ancora molta confusione: solo la metà ne ha saputo riconoscere l'impianto (analisi del testo, testo argomentativo e tema di attualità). Al contrario, circa il 35% - quindi uno studente su tre - crede che tra le tipologie di prova ci sia ancora il tema storico (abolito invece dalla Maturità 2019).
    Passando al secondo step dell'esame di Stato la nebbia si infittisce e i dubbi aumentano. La prova "di indirizzo" è da sempre una spina nel fianco per molti studenti, motivo per cui forse risulta indigesto anche il suo funzionamento. Anche qui, quasi 1 maturando su 5 non sembra allineato sull'inizio dei lavori (fissato per il 22 giugno). Inoltre, appena 2 maturandi su 3 hanno percepito il 'regalo' di Valditara, ossia di incentrare la prova su una sola materia di indirizzo (e non più due come vorrebbe la normativa vigente). Di contro, il 26% è convinto di potersi trovare di fronte a due materie caratterizzanti, mentre secondo il 15% del campione le materie vengono decise dalla commissione in sede d'esame. Il che vuol dire che probabilmente non sono consapevoli nemmeno della materia che è stata scelta dal Mim per la seconda prova di Maturità.
    I maturandi non sembrano aver colto neppure un'altra semplificazione, cioè che il professore della commissione titolare della materia di indirizzo sarà 'interno', e che quindi sarà un docente della loro scuola a correggere lo scritto "di indirizzo". Al contrario, per il 17% sarà un professore esterno a correggerlo, mentre per un altro 16% ciò dipenderebbe addirittura da una scelta del singolo istituto.
    Non mancano perplessità anche per quanto concerne l'ultimo passaggio della Maturità 2023: il colloquio orale.
    L'interrogazione da parte della commissione è un momento topico per i maturandi. Molti studenti, però, dimostrano di non conoscerne né il funzionamento né il suo valore in termini di punteggio. Ad esempio, il 10% non sa che il colloquio inizierà a partire da un materiale - documento, testo, foto, ecc. - presentato dalla commissione, il 4% non si aspetta una valutazione sulle competenze di Educazione civica, mentre il 6% ignora di essere tenuto a relazionare le esperienze svolte in Pcto.
    Per quanto riguarda, infine, il punteggio anche qui qualcuno è rimasto alla precedente edizione dell'esame: solo il 76% ha dimostrato di conoscere il punteggio dell'ultimo step della Maturità 2023: 20 punti. Quasi tutti (l'85%), per fortuna, hanno compreso che la Commissione d'esame sarà "mista", composta da tre docenti interni e tre esterni (con un presidente anch'esso esterno). (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it