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25 aprile: studenti a Governo, scuole siano presidi antifascisti

'Astensionismo deve preoccupare. Gravi ambiguità dall'Esecutivo'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 16 APR - "Vogliamo che scuole ed atenei siano presidi antifascisti, presidi di democrazia, presidi di diritti.
    Per questo ci appelliamo ai luoghi della nostra formazione: perché non concedano i propri spazi a chi non dichiari di aderire ai valori democratici, antifascisti e costituzionali; perché non concedano fondi, spazio politico e visibilità a realtà che agiscono al di fuori di quel dettato costituzionale.
    Vogliamo scuole ed atenei che siano presidi antifascisti, presidi di inclusività, presidi di uguaglianza, dove si costruisca un'educazione profonda contro l'oppressione patriarcale. Vogliamo scuole ed atenei in cui l'approvazione della carriera alias sia un punto di partenza per costruire un'istruzione fondata sulla pluralità, e sul riconoscimento di pari e differenti identità - di genere, sessuali e relazionali.
    Vogliamo scuole ed atenei che facciano propria una didattica fondata sul confronto, che stimoli lo sviluppo della coscienza critica e la formazione dello studente come cittadino. L'alto tasso di astensionismo delle elezioni più recenti non può che allarmare: per questo vogliamo scuole ed atenei che coinvolgano profondamente noi studenti nel processo e nella cultura della democrazia". E' una lettera forte quella che la Rete degli studenti medi e l'Unione degli universitari (Udu) indirizza ai ministri dell'Istruzione Giuseppe Valditara e dell'Università Anna Maria Bernini e alla premier Giorgia Meloni in occasione del prossimo 25 aprile. "Oggi, nelle nostre scuole e nelle nostre università, di antifascismo si parla poco", lamentano i ragazzi, che ricordano le violenze avvenute negli ultimi tempi davanti ad alcune scuole italiane.
    "Non si possono ignorare le vostre gravi ambiguità proprio quando, sulla violenza fascista e neofascista, sarebbe stata necessaria una parola chiara. Perché siete voi, dagli scranni del Governo, a portare avanti una rimozione sistematica della matrice fascista dietro alla violenza di ieri e di oggi. Le sue dichiarazioni, ministro Valditara, sulla lettera della preside Savino, e le sue, presidente Meloni, sulla strage delle Fosse Ardeatine, ma anche quelle del Presidente La Russa sull'attentato di Via Rasella, non sono un caso. Non sono imprecisioni, gaffe o "sgrammaticature". Sono parole che rispondono ad uno schema politico chiaro, che tenta di cancellare le responsabilità del fascismo dalle stragi di ieri e dallo squadrismo di oggi. Noi sappiamo che, se oggi tentate di cancellare dalla nostra Storia il conflitto tra fascismo ed antifascismo, non lo fate perché avete le idee confuse: ma perché sapete benissimo da che parte stavate, state e starete sempre. È anche per questo che negli ultimi mesi le organizzazioni neofasciste hanno rialzato la testa", concludono gli studenti. (ANSA).
   

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