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Scuola: Flc Cgil, ripresa non sia solo uno spot

"Incontro MI - sindacati non scioglie i dubbi"

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 08 GEN - Si è appena svolto l'incontro Ministero dell'Istruzione - Sindacati per l'illustrazione delle misure emanate dal Consiglio dei Ministri per il contrasto alla diffusione del Covid-19 nelle scuole.
    Francesco Sinopoli, segretario generale della FLC CGIL, dichiara: "La scuola è stata anzi disarmata di fronte a questa nuova ondata che era ampiamente prevedibile. Si è finto per mesi che le misure di sicurezza non servissero più contro ogni evidenza logica e scientifica. Si è scelto di eliminare nei fatti il distanziamento e di tornare a classi in molti casi da 28 o 30 alunni. Si è scelto di risparmiare risorse sugli organici e destinarle ad altre misure diverse dalla scuola. Non si è neanche preso in considerazione un intervento sulla ventilazione. Se davvero la scuola in presenza fosse stata una priorità allora anche le indicazioni per la pausa natalizia avrebbero dovuto essere più prudenziali. Scegliere di mettere i consumi al primo posto è una scelta che ha un prezzo".
    L'insufficienza di questo provvedimento governativo, osserva il dirigente sindacale, "è sotto gli occhi del Paese e sulla gravità della situazione continua a pesare inoltre come un macigno l'assenza del CTS che avrebbe potuto assicurare il necessario coordinamento sulle misure da applicare a un sistema delicato e complesso come quello della scuola che parla a 10 milioni di persone, alunni, famiglie e lavoratori.
    Prendiamo invece atto che al terzo anno di pandemia siamo ancora alle prese con le fughe in avanti di regioni ed Enti Locali che di fatto sconfessano le decisioni centrali. Al contrario, un provvedimento nazionale chiaro, commisurato alla gravità della situazione, assunto in tempo utile e non al termine delle vacanze natalizie, che ripristinasse per una fase transitoria la Ddi, sarebbe garanzia di una gestione responsabile e di un governo unitario del sistema scolastico ed eviterebbe la frammentazione e l'anarchia delle decisioni locali.
    È chiaro a tutti che le scuole rischiano di non aprire o di chiudere dopo poco, perché in molti casi, già oggi, il personale è in quarantena o in malattia, figuriamoci cosa potrà accadere da lunedì". (ANSA).
   

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