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Scuola: isole e montagna, troppe difficoltà, c'è risoluzione

250 istituti coinvolti. Testo approvato in commissione Cultura

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 09 DIC - Ci sono scuole, ad Ustica e a Linosa, per fare solo due esempi, che fino a metà ottobre non hanno aperto i battenti per mancanza di personale e hanno visto per settimane mancare insegnanti di varie materie, soprattutto scientifiche. Sono circa 250 le istituzioni scolastiche nelle piccole isole e nelle comunità montane che affrontano quotidianamente molteplici difficoltà nella gestione dell'organizzazione didattica e del personale; infatti, spesso, i luoghi in cui si trovano queste scuole, per la difficoltà di raggiungerli, disincentivano il personale scolastico, in particolar modo quello a tempo determinato, ad accettare proposte di lavoro, in quanto gli spostamenti casa-scuola-casa sono difficoltosi logisticamente o comunque antieconomici."Nelle piccole isole e nei comuni montani il diritto all'istruzione è spesso parziale se non addirittura negato. In tutta Italia c'è una situazione di generale precarietà, con scuole che hanno iniziato in ritardo l'anno scolastico o che fino a tempi recenti hanno avuto cattedre ancora scoperte", dice Vittoria Casa, presidente commissione Cultura Scienza e Istruzione alla Camera.
    Proprio per questo è stata appena approvata in commissione Cultura una risoluzione unitaria che riguarda il diritto all'istruzione nei territori svantaggiati e impegna il governo a intervenire.
    "Il parlamento impegna il governo a garantire l'autonomia scolastica, a dare incentivi ai lavoratori pendolari, a favorire soluzioni per alloggiare sul luogo, a programmare e finanziare progetti specifici - in collaborazione con enti locali e regionali - per i territori fragili, ad assicurare l'esistenza delle scuole come presidi del territorio e a limitare la formazione delle pluriclassi. Intervenire per garantire il diritto all'istruzione nei territori svantaggiati è un dovere costituzionale. Su autonomia e dimensionamento scolastico occorrono segnali concreti anche nella prossima legge di Bilancio" conclude Vittoria Casa.
    Casa è la prima ad avere presentato il testo partendo dai problemi delle piccole isole in Sicilia, in particolare Ustica e Lipari. Poi, sulla scia e sulla stessa questione, hanno presentato risoluzioni Forza Italia (Vietina), Italia Viva (Toccafondi) e Lega (Belotti). E si è arrivati al testo condiviso e trasversale di oggi che impegna il governo. (ANSA).
   

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