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Giornata insegnanti: Sasso, grande spirito servizio dei prof

Il sottosegretario, va aggiornato il contratto

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 05 OTT - "Oggi, 5 ottobre, si celebra la Giornata mondiale degli insegnanti, una ricorrenza che cade in un momento speciale per la nostra comunità scolastica, tornata a popolare aule, corridoi, palestre e laboratori dopo i durissimi mesi della pandemia e della didattica a distanza. Un ritorno in presenza reso possibile anche dal grande spirito di servizio e dal profondo senso di responsabilità del personale docente, che ha aderito in massa alla campagna vaccinale e ha mostrato enorme capacità di rimodulare l'offerta formativa in funzione delle decisioni assunte di volta in volta dalle autorità sanitarie e dal Governo. Questa prova di profondo senso civico, però, richiede da parte della politica e delle Istituzioni una risposta che vada al di là del semplice ringraziamento. C'è assoluta urgenza di provvedimenti che riportino la figura dei docenti al centro della considerazione sociale, che restituiscano loro la giusta dignità professionale, che mettano fine a fenomeni inaccettabili come il precariato diffuso e sistematico". Lo scrive su fb il sottosegretario all'Istruzione Rossano Sasso.
    "Resto dell'idea che prima di assumere nuovi insegnanti sia giusto stabilizzare chi insegna nelle nostre scuole da anni. Va assolutamente aggiornato il contratto, con una retribuzione attuale tra le più basse in Europa: la gratificazione e il riconoscimento sociale dipendono anche da un adeguato stipendio.
    Senza decisi e puntuali interventi in tal senso, è estremamente difficile poter solo immaginare qualsivoglia progetto di una scuola che sia sempre più moderna, efficiente ed inclusiva. Su questo mi auguro ci possa essere la più ampia convergenza di tutte le forze politiche del Paese. Facciamo in modo che la politica sia all'altezza della propria comunità scolastica, soprattutto sugli insegnanti superiamo la retorica di circostanza e agiamo. Grazie a tutte le maestre e a tutti i maestri, alle professoresse e ai professori", conclude. (ANSA).
   

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