(ANSA) - ROMA, 25 MAG - "Si ripetono in queste ore prese di
posizione in cui si paventa il rischio di un eccessivo numero di
assunzioni nella scuola, giudicato incoerente con la prospettiva
di un decremento demografico che farebbe diminuire il fabbisogno
di insegnanti e aprirebbe la strada a possibili situazioni di
esubero. Sono considerazioni che lasciano stupefatti, perché
bastano poche cifre a dimostrare che le preoccupazioni
manifestate sono del tutto prive di fondamento". Lo dice la
segretaria della Cisl Scuola, Maddalena Gissi la quale ricorda
che già l scorso anno si è visto come su oltre 80.000 assunzioni
autorizzate (pari al numero di posti vacanti) sia stato
possibile farne solo 20.000 circa, per mancanza di aspiranti
nelle graduatorie da cui si poteva attingere. "Clamoroso poi il
flop nelle assunzioni su posti di sostegno, per la mancanza di
personale in possesso del prescritto titolo di specializzazione,
conseguibile solo con percorsi universitari inopinatamente
attivati in misura nettamente inferiore al reale fabbisogno e
con forti disomogeneità sul territorio nazionale. In
prospettiva, sono i dati anagrafici riscontrabili fra il persona
docente a dirci come il rischio di esuberi sia del tutto
improbabile, se si tiene conto che sono più di 300.000 gli
insegnanti con oltre 54 anni di età, il che fa pensare a un
esodo per pensionamenti che si manterrà piuttosto consistente
nei prossimi anni. Ma anche altri dati ci offrono indicazioni
interessanti, smentendo ulteriormente che si vada incontro a un
eccesso di assunzioni: il rischio è invece che avvenga il
contrario, ossia che i criteri individuati nel decreto sostegni
bis per l'accesso alle modalità di reclutamento restringano di
molto il numero di quelle che sarà possibile effettuare. Se avrà
diritto a essere nominato, oltre agli aspiranti in GAE e GM,
solo chi è in prima fascia GPS con tre anni di servizio, degli
attuali 100.000 posti vacanti se ne potranno coprire molti meno
dei 70.000 di cui in questi giorni si parla. Da qui la necessità
di modificare quei criteri, se non si vuole ripetere il flop
dell'anno scorso e ritrovarsi ancora con una massa enorme di
precariato. Il ragionamento da fare in prospettiva, in ogni
caso, non può essere quello di una meccanica correlazione tra
numero di alunni e numero di docenti, a meno che non vengano
smentiti tutti i ragionamenti, e i conseguenti impegni, sulla
necessità di un rinnovato assetto del sistema di istruzione che
tenga conto di alcuni obiettivi indicati precisamente nel Patto
per la Scuola", conclude Gissi. (ANSA).
Scuola: Gissi (Cisl), rischio non è assumere troppi prof
'Semmai è assumerne pochi'