(ANSA) - ROMA, 30 APR - 80 euro: è quanto in media spende al
mese, nell'anno in corso, una famiglia italiana per la mensa
scolastica di un figlio che frequenta la scuola primaria o
dell'infanzia.
Il Nord si conferma l'area geografica con le tariffe più
elevate, in media 813€ per nove mesi di mensa nella scuola
primaria, e 802€ in quella dell'infanzia; segue il Centro, 697€
nella primaria e 676€ nell'infanzia; più contenuti i costi al
Sud con 662€ nella primaria e 649€ nell'infanzia. Tuttavia
l'incremento maggiore si rileva nelle regioni centrali, le
tariffe crescono, ma di poco, anche al sud mentre calano al
nord. L'Emilia Romagna è la regione più costosa, con una spesa
media mensile di 103€; la Sardegna quella più economica con 65€
mensili.
Rispetto all'anno precedente, le tariffe a livello nazionale
sono rimaste sostanzialmente invariate; in Puglia e in Toscana
l'incremento più elevato (rispettivamente +5,97% e +5,73%).
Questi i dati che emergono dalla V Indagine sulle tariffe
delle mense scolastiche, con la quale Cittadinanzattiva ha preso
in esame le tariffe di tutti i 110 capoluoghi di provincia sia
per la scuola dell'infanzia che per la primaria. La famiglia di
riferimento è composta da tre persone (due genitori e un figlio
minore), ha un reddito lordo annuo di € 44.200, con
corrispondente ISEE di € 19.900. Nel calcolo della quota annuale
del servizio di ristorazione scolastica si è ipotizzata una
frequenza di 20 giorni mensili per un totale di 9 mesi
escludendo eventuali quote extra annuali e/o mensili.
"Tra gli obiettivi indicati nel Piano Nazionale di Ripresa e
Resilienza è prevista la creazione di circa 1.000 nuove mense
scolastiche. Scelta importante ma non sufficiente soprattutto
ora che, a causa delle difficoltà economiche in cui versano
tante famiglie per la crisi indotta dalla pandemia, per molti
ragazzi il pasto a scuola rappresenta il pasto più completo se
non addirittura l'unico", dichiara Adriana Bizzarri,
coordinatrice nazionale Scuola di Cittadinanzattiva.
"Chiediamo che il Governo - aggiunge - trovi le risorse per
garantire il tempo pieno e la mensa scolastica ad un numero
sempre maggiore di bambini, soprattutto nelle regioni del Centro
Sud. La pandemia dovrebbe spingerci verso un ulteriore ambizioso
obiettivo: trasformare la mensa in servizio pubblico universale
e gratuito. Garantire il tempo pieno e la possibilità di
usufruire della ristorazione scolastica in maniera gratuita, a
cominciare in modo sperimentale dall'estate, rappresenta un
incentivo importante per favorire la presenza dei bambini e
ragazzi nelle scuole per le quali il Ministero ha appena varato,
con nostra grande soddisfazione, il piano di apertura per
l'estate".
Le famiglie di Ragusa sono quelle che sostengono una spesa
minore per il servizio di ristorazione per un figlio iscritto
alla scuola d'infanzia comunale e alla primaria (44 euro
mensili, 288 annuali) Livorno si conferma la città con tariffe
più elevate per la scuola primaria (1152 annui, 128 mensili).
mentre Torino con 1.188 euro annui e 132 mensili è la più cara
per la scuola dell'infanzia. Numerose le province emiliane e
lombarde che si collocano nella fascia delle città più costose.
Unica eccezione tra le città del Sud più costose sia per
l'infanzia che per la primaria quella di Trapani (1.078 euro
annui, 120 mensili). Roma è la meno costosa tra le metropoli,
con €450 annui e €50 mensili sia per l'infanzia che per la
primaria. (ANSA).
Scuola: mense, 80 euro il costo medio mensile
Cittadinanzattiva, nel Piano Estate si preveda gratis a tutti