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Morra,togliere spazi a cosche per scuole

A Locri per firma intesa campi estivi in beni confiscati

Redazione Ansa

(ANSA) - LOCRI, 13 LUG - "Per cominciare a contrastare e lanciare forti e diretti segnali di attenzione contro il crimine organizzato, abbiamo deciso in questa prima fase di compiere iniziative concrete partendo da 4 regioni dove la presenza criminale non è mai, purtroppo, mancata: Calabria, Sicilia, Puglia e Campania. Qui faremo di tutto per cambiare e rovesciare la situazione rendendo tutti i beni immobili confiscati da bei dei mafiosi a beni della collettività". Lo ha detto il presidente della Commissione parlamentare Antimafia Nicola Morra, parlando con i giornalisti a Locri, a margine della cerimonia per la firma di un Protocollo d'Intesa tra il Ministero dell'Istruzione e la Presidenza della Commissione Antimafia che prevede campi estivi gratuiti per mille fra studentesse e studenti organizzati all'interno dei beni confiscati alla mafia in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
    "Ipotizziamo anche, come Governo - ha aggiunto Morra - che con l'arrivo del prossimo anno scolastico molte attivitità didattiche possano essere allocate all'interno dei beni confiscati. Per fare scuola e lezioni servono spazi e quindi noi sottraiamo beni e spazi alla criminalità organizzata per metterli a disposizione delle comunità scolastiche".
    "Sul piano dell'immagine in tema di presenza e di ingerenze della criminalità organizzata - ha sostenuto Morra - la Locride e un parte consistente della Calabria, vanno riabilitate. Quindi come Governo faremo di tutto per trasformare il negativo in positivo. A Locri, quindi, dopo avere sottratto un bene immobile ad un noto boss locale, trasformeremo l'ostello della gioventù gestito da una cooperativa sociale in una esperienza altamente positiva visto che all'iniziativa prenderanno parte ben 1000 ragazzi scelti dalle consulte provinciali degli studenti. Ciò ci consentirà di responsabilizzare gli stessi studenti. Un primo tassello, questo, di una strategia che porterà sempre più la scuola italiana a migliorarsi ancora di più e a contribuire sul territorio a contrastare e a combattere una mentalità criminale e mafiosa che ancora è in circolo. Dobbiamo, insomma, fare capire che la democrazia è messa a rischio da organizzazioni criminali che ledono i diritti di tutti". (ANSA).
   

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