Rubriche

In nome Ue il nuovo anno accademico

Conte, tenere studenti in Italia. Amato, giovani amano l'Unione

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 17 GEN - "Nel momento in cui in Europa ed anche fuori si ergono nuovi muri, le Università rispondono con l'inclusione: sono stati i giovani e soprattutto gli universitari ad incarnare la percezione più positiva e gratificante dell'idea di Europa unita". Parola del rettore dell'Università La Sapienza Eugenio Gaudio, che oggi ha inaugurato l'anno accademico 2018-2019 e il 716mo anno dalla fondazione nel segno dell'Europa, presenti, per il Governo, il premier Giuseppe Conte e il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti.
    "L'Italia - è stato il grido d'allarme di Gaudio - investe per l'alta formazione 100 euro per abitante, la Germania 300 e la Corea del Sud più di 600. Solo l'investimento in ricerca e innovazione può farci ripartire altrimenti l'Italia appare destinata ad un lento ma inesorabile declino, con l'età media dei docenti ordinari di 56 anni e dieci anni di mancati investimenti in aule e laboratori. Dobbiamo fare di tutto perché i giovani siano trattenuti nel nostro paese e possano realizzare le loro aspirazioni: troppo elevato è il numero di coloro che lasciano il paese per lavorare all'estero, questo costituisce un danno", ha ammonito il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, commosso per la sua partecipazione all'inaugurazione, ricordando di aver studiato a La Sapienza "sono stati anni decisivi anche per la mia crescita personale". Per Giuliano Amato, che ha tenuto una prolusione "Dall'idea di Europa alla costruzione europea", "l'Ue, pur criticabile per eccessi e carenze, è vitale e non ha mai cessato di esserlo".
    Per Amato "c'è un nuovo europeismo che sta prendendo corpo.
    Diamogli tempo di assumere le redini, è possibile che ritrovi il percorso tracciato dai suoi progenitori. Il favore per l'Europa è sempre più largo tra i giovani". Tra i dati forniti oggi sullo stato dell'Università italiana, soddisfa parzialmente il fatto che ad un anno dal conseguimento della laurea è occupato il 71,7% dei laureati triennali e il 73,9% di quelli magistrali, e che a cinque anni dalla laurea salgono rispettivamente all'87,8% e all'87,3%. Tuttavia rispetto alla media Ocse che si attesta al 30,3%, solo il 18,7% della popolazione italiana adulta è laureata.(ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it