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Scuola: editori, aumento libri scolastici sotto inflazione

"Settore in sofferenza, serve intervento di sistema"

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 17 APR - La crescita dei prezzi dei testi scolastici è stata di oltre sei punti percentuali inferiore all'inflazione reale nel 2022 e si mantiene ben al di sotto dell'inflazione programmata anche nel 2023: lo dichiara l'Associazione Italiana Editori, sottolineando l'impegno degli editori scolastici nell'assorbire l'aggravio dei costi di produzione.
    Nel 2022, a fronte di un'inflazione reale pari all'8,1% e a un forte incremento del prezzo delle materie prime, i prezzi dei libri sono cresciuti mediamente dell'1,5%. Nel 2023, a fronte di un'inflazione programmata ad oggi fissata al 5,4%, i prezzi dei testi scolastici sono cresciuti mediamente del 3,2%. "Nonostante sia confermato anche nel 2023 l'aumento delle principali voci di costo, la crescita dei prezzi - fissati a gennaio e poi non più rivisti per tutto l'anno - anche quest'anno è moderata, nel rispetto dell'impegno preso dagli editori verso scuola e famiglie. Ma questo sforzo ha portato a una elevata sofferenza del settore. Proprio per affrontare anche queste criticità è stato avviato un tavolo di lavoro al ministero dell'Istruzione e del Merito e a cui gli editori partecipano attivamente" ha spiegato Paolo Tartaglino, vicepresidente dell'Associazione Italiana Editori e presidente del gruppo Educativo.
    "In particolare - continua Tartaglino - nella scuola primaria i prezzi non sono stati aggiornati all'inflazione reale e nella scuola secondaria i tetti di spesa, fermi dal 2012, non possono più costituire un riferimento adeguato e creano serie difficolta a dirigenti scolastici e docenti nel poter scegliere gli strumenti più adatti alle loro esigenze didattiche. Serve un intervento di sistema che permetta di assorbire criticità che il settore editoriale da una parte e la scuola dall'altra non possono più risolvere autonomamente". (ANSA).
   

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