(ANSA) - NAPOLI, 13 FEB - Batterie, chitarre e voce. E'
questa la manifestazione che gli artisti di strada hanno
inscenato oggi in Piazza Municipio a Napoli, per protestare
contro il passaggio "dal regolamento del 2014 che ci permette di
suonare ovunque al nuovo regolamento della polizia municipale
che sta entrando in vigore e che fa tabula rasa, proibendo
piccola amplificazione e percussioni in tutta la città". Lo
afferma Alessandro Ripepi, in arte "Prospero papiro", che è un
artista di strada con origami, poesie e testi recitati e che si
unisce alla protesta con i musicisti che a Napoli sono circa 70.
"Da oggi - spiega - inizia il problema del suono in strada.
La questione è nata inizialmente per la movida cosiddetta
selvaggia e doveva essere legato a questo il nuovo regolamento
di polizia stradale, che prevede che chi usa amplificazione e
percussione non può suonare. Ma è un pastrocchio normativo. Il
regolamento attuale risale al 2014 e dice che possiamo esibirci
in tutto il territorio con una piccola amplificazione e nel
rispetto della quiete pubblica. Si dice che abbiamo l'intero
territorio come palcoscenico e invece ora nasce un regolamento
diverso della polizia municipale che dice che bisogna
individuare delle zone. Si arriva a un conflitto normativo,
anche se questo nuovo regolamento di polizia non già stato
pubblicato sull'albo pretorio online".
Ripepi spiega che "ci sono già stati degli episodi in cui
qualcuno è stato segnalato alla polizia municipale dai cittadini
e c'è una forte nostra preoccupazione. Ci sono cittadini a cui
non piace un artista e chiamano la Polizia municipale che
interviene con tre-quattro pattuglie per una persona che voleva
solo esibirsi. C'è stato già anche un intervento di stop prima
dell'esibizione. Il Decreto varato dalla giunta de Magistris va
riformato, siamo d'accordo, e siamo anche aperti al dialogo con
la polizia municipale e le associazioni cittadini di abitanti".
L'artista sottolinea l'attacco alla tradizione partenopea: "Il
no - dice - ad amplificazione e percussione è contro la
tradizione napoletana, perché prevede quindi niente 'tamorre e
tamburelli' a nessun orario. Si passa da una logica permissiva a
una tabula rasa. Abbiamo l'intero territorio a disposizione e
chiediamo che sia mantenuto questo assetto, sottolineando che a
oggi per il regolamento non possiamo esibirci dove ci sono
monumenti storici e aree di valore artistico e noi su questo
chiediamo che vada ampliata la possibilità. Noi per primi stiamo
attenti dove c'è un sagrato chiesa, ad esempio non suoniamo
mentre c'è una funzione religiosa come rispetto e non è mai
stato un problema. Non abbiamo ancora un appuntamento con il
sindaco Manfredi ma oggi siamo qui perché vogliamo che inizi un
vero dialogo sul tema". (ANSA).
Protesta musicisti di strada Napoli, nuove regole ci danno stop
Niente percussioni e cassa, musica davanti Comune per dialogo