(ANSA) - ROMA, 4 OTT - E'un libro "che viene dal basso,
partecipato", "Mimi' capatosta. Mimmo Lucano e il modello
Riace", edito da Fandango, presentato oggi alla Camera
dall'autrice, Tiziana Barillà, Chiara Sasso dell'Associazione
dei Comuni solidali (Re.co.sol), dal deputato Pd Davide
Mattiello e dallo stesso sindaco di Riace, Domenico (Mimmo)
Lucano.
"All'estremo sud d'Italia, ai piedi dell'Aspromonte, in
piena Locride - scrive l'autrice - c'è il sindaco migliore del
mondo: lui la chiama utopia della normalità. Iniziata nel 1998
cin il primo sbarco di curdi a Riace, da quando è sindaco il suo
comune ha ospitato più di 6 mila migranti che hanno ripopolato
la sua piccola cittadina. Un quarto dei suo concittadini non son
o nati in Calabria: arrivano dall'Afghanistan, dal Senegal, dal
mali, hanno rischiato la vita attraversando il Mediterraneo e a
Riace hanno trovato una casa. C'è chi fa da traduttore e da
mediatore culturale, chi si prende cura dei fiori e delle piante
del centro storico, chi fa la raccolta differenziata con un
carretto trainato da due asini, chi sta ripristinando una valle
abbandonata per farne un allevamento di animali, chi si prende
cura della pulizia della spiaggia. Un modello, quello di Riace,
che è stato esportato in altri comuni e che nell'epoca in cui si
alzano i muri appare non solo come una speranza ma come una
reale alternativa economica". "Più che un'opera che rivendica è
un'opera che dimostra", ha detto oggi l'autrice durante la
conferenza stampa.
Lucano - che è sindaco dal 2004 - ha ripercorso gli anni in
cui il fenomeno migratorio è diventato consistente sulle coste
calabresi, l'energia che ha dato l'arrivo dei migranti, la
creazione di una moneta locale, il fatto che tutta la comunità
abbia partecipato all' inserimento dei nuovi arrivati. Ha anche
criticato le recenti linee guida del Viminale per governare
l'accoglienza: "spesso le linee guida vengono fatte da una
cabina di regia che è lontana dalle realtà territoriali,
mortificano il livello territoriale, non tengono conto delle
difficoltà reali". "Se siamo qui - ha sostenuto il deputato
Mattiello - è perché, pur con i nostri limiti, non abdichiamo
allo sforzo di tenere quanto più vicine la giustizia e la
legalità. Continueremo a cercare di cucire la prima nella
seconda, facendo in modo che la legalità serva alla giustizia".
Arriva "Mimì capatosta" su sindaco Riace
Lucano, linee guida accoglienza? Non tengono conto dei territori