Istituzioni

Universitari insoddisfatti e ansiosi, indagine ateneo di Milano

In alcuni casi sintomi depressivi ma solida rete di relazioni

Redazione Ansa

Poco soddisfatti della propria qualità della vita, attanagliati dall'ansia di prestazione e in alcuni casi con sintomi depressivi, ma per fortuna con una solida rete di relazioni sociali a supporto: questo un "identikit psicologico" degli oltre 7mila studenti della Statale di Milano che hanno risposto a un questionario sul benessere psicologico, curato da Ilaria Cutica, docente di Psicologia generale e da Davide Mazzoni, ricercatore in Psicologia sociale dell'ateneo.

La presentazione è avvenuta nel corso del convegno "Uscire dal disagio - l'Ateneo e le istituzioni del territorio a supporto della salute e del benessere psicologico della popolazione studentesca", a cui hanno partecipato Lamberto Bertolé, Assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano, il Rettore Elio Franzini, Gianvincenzo Zuccotti, Prorettore delegato ai Rapporti con le Istituzioni sanitarie e la Prorettrice Delegata alla Programmazione e ai Servizi per gli Studenti Marina Brambilla. Michela Vuga ha moderato la Tavola Rotonda alla quale hanno preso parte Gustavo Pietropolli Charmet, Ilaria Cutica, Davide Mazzoni e le rappresentanze studentesche.

Al questionario, lanciato a inizio 2022, hanno risposto 7.096 studenti di età media di 24 anni, per il 70% femmine e per il 29% maschio. Il team di ricercatori ha indagato il livello di benessere mentale degli studenti, analizzando la loro soddisfazione di vita, intesa come la valutazione positiva che una persona dà della vita vissuta fino a quel momento, in relazione ai suoi criteri individuali (es, valori, aspettative, obiettivi, etc..). Irisultati su questo parametro indicano un livello medio-basso: quasi il 32 % del campione si dichiara insoddisfatto o estremamente insoddisfatto, il 23 % leggermente in soddisfatto, il 5% né soddisfatto né insoddisfatto, il 22 % leggermente soddisfatto, e circa il 19% soddisfatto o estremamente soddisfatto. "Questi dati - ha commentato la Professoressa Cutica -"indicano un malessere diffuso, che nel tempo può predisporre a una diminuzione della volizione e della motivazione, a un abbassamento dell'autostima, a un aumento dello stress, e anche a problematiche ansiose o depressive".

Anche il livello del tono dell'umore si è rivelato un dato degno di attenzione: il test utilizzato ha consentito di identificare sintomi depressivi nel 12% degli studenti che hanno risposto al questionario. L'ansia da prestazione si è rivelata presente in maniera moderatamente alta o alta nel 48% degli studenti: un dato particolarmente significativo perché l'ansia da prestazione è strettamente correlata con il benessere accademico. Infatti, un'alta ansia da prestazione causa una peggiore prestazione agli esami, mancanza di concentrazione, senso di panico, irritabilità, inquietudine. Lo specifico benessere in ambito accademico presenta invece un quadro globalmente più roseo: il 38% si dichiara molto soddisfatto per il corso di laurea scelto (punteggio 4 o 5, su scala da 1 a 4), e la maggior parte dei rispondenti non pensa mai alla possibilità di abbandonare il corso di studi (73 %) o l'università (63%). Il 57% degli studenti è in regola con gli esami.
   

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