(ANSA) - ROMA, 1 APR - Arriva dal mondo universitario la
migliore performance sulla didattica a distanza: ben più del 90%
delle università ha erogato, dal momento della chiusura degli
atenei, la formazione online, con alto gradimento da parte degli
studenti. Se si guarda alle attività, il 94% delle lezioni sono
state impartite online, con accesso alle piattaforme da parte di
1 milione e 200 mila studenti, a fronte di un totale di iscritti
alle università italiane pari a 1 milione e mezzo circa. E sono
stati svolti online 70 mila esami solo nel primo mese oltre a
numerosissime lauree da nord a sud. I numeri li ha snocciolati
oggi Gaetano Manfredi, Ministro dell'Università e della Ricerca,
nel corso del suo intervento al Digital Talk organizzato dalla
Fondazione Ottimisti e Razionali. Il successo della didattica on
line degli atenei lascia qualche apertura anche ad un
allargamento delle rigide maglie imposte dai test nelle
università a numero chiuso, in particolare a Medicina e
Chirurgia e Odontoiatria. I test si faranno anche quest'anno a
partire dal 1 settembre ma si prevede un aumento di posti a
disposizione delle matricole che potrebbe arrivare a circa
13.500. A questo si aggiunge l'abolizione dell'esame di Stato
per Medicina avvenuta con il decreto Cura Italia, che porta
subito in corsia 10mila giovani. In queste ultimi giorni poi il
Il Consiglio di Stato ha accolto alcuni ricorsi con i quali
consente lo scorrimento in graduatoria e quindi l'ingresso di
studenti che avevano fatto il test per entrare nelle facoltà di
Medicina e Chirurgia ma che avevano dovuto rinunciare a
frequentare per mancanza di posti. Si tratta di una quota tra i
200 e i 300 posti riservati a studenti extracomunitari che però
non hanno partecipato alle selezioni. E c'è di più: il Consiglio
di Stato, prendendo atto dell'aumento per il prossimo anno di
2000 posti assegnati alla facoltà di Medicina, apre nuove
possibilità anche per l'anno in corso consentendo agli studenti
ricorrenti di potersi immatricolare in virtù del proprio
punteggio e della propria posizione in graduatoria. Per il
coordinatore dell'Udu, l'Unione degli Universitari, Enrico
Gulluni e per l'avvocato Michele Bonetti, che ha sostenuto
alcuni degli studenti ricorrenti, "Gli ingressi a Medicina sono
a maggior ragione consentiti oggi, vista la situazione che
stiamo vivendo e l'avanzamento della didattica online a distanza
che supera i limiti della capienza strutturale a cui in modo
illegittimo alcune università in questi anni si sono
richiamate". In effetti il Consiglio di Stato, nell'accogliere
il ricorso di un ricorrente, scrive: "..considerato che non è
più ipotizzabile un problema di minore o insufficiente offerta
formativa per inadeguata ricettività strutturale, dal momento
che è ormai esplicitamente consentita una più efficace ed
economica didattica a distanza, utile a sostituire, se unita ad
idonea dotazione tecnologica, la frequenza ai corsi e alle
esercitazioni svolti in modalità frontale: le Università in
particolare sono autorizzate a predisporre corsi ed esami on
line e non solo per il periodo dell'emergenza Covid 19 come
prevede il Dpcm del 4 marzo scorso. "Riteniamo che sia arrivato
il modello di ripensare il modello d'accesso ai corsi di laurea
di Area medica e sanitaria verso una direzione di apertura, che
risuulta sempre più necessario anche per ridare ossigeno al SSN,
avviando un percorso partecipato con le Università e con le
organizzazioni studentesche", sostiene Gulluni. Anche per il
Codacons il numero chiuso a Medicina va abolito. (ANSA).
On line 90% atenei, nodo Medicina
Consiglio Stato accoglie ricorsi. Studenti,stop accessi limitati