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La storia del prete ucciso don Malgesini scritta da un detenuto

Un 'santo' raccontato da chi grazie a lui ha ritrovato la strada

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 14 FEB - Il 15 settembre 2020 don Roberto Malgesini, 51 anni, viene ucciso, a Como, da una delle persone cui forniva aiuto. In occasione del primo anniversario della morte, San Paolo ha pubblicato il libro "Asciugava le lacrime con mitezza", di Eugenio Arcidiacono. Ma la figura dell'eroico sacerdote, il suo instancabile sorriso, l'intensità dei suoi incontri con tutti, a cominciare dai più poveri, ci parlano ancora, ben oltre il passare del tempo, di una figura di uomo di Dio che sta diventando un punto di confronto per molti pastori e per tutti i credenti e gli operatori di carità.
    Il nuovo libro "Don Roberto Malgesini. Non c'è inizio senza perdono" (Edizioni San Paolo 2023, pp. 18, euro 16,00) offre la testimonianza eccezionale di un ex carcerato detenuto a Como, Zef Karaci, che racconta numerosi episodi in cui don Roberto ha offerto ascolto, correzione, incoraggiamento e aiuto concreto alle persone più dimenticate e isolate.
    Una vera e propria raccolta di "fioretti", intensa, autentica, illuminante. Un "santo" raccontato da un uomo che grazie a lui ha ritrovato il senso del proprio cammino.
    "Anch'io avrei voluto conoscere don Roberto, frequentarlo, fare due chiacchiere, condividere momenti con lui. Ma grazie al nostro aut -ore possiamo farlo, e non è un dono da poco - scrive nella prefazione padre Zeno Carcereri, cappellano della Casa Circondariale di Como. Le relazioni possono essere doni di vita o strade di morte. Noi siamo fatti per la relazione, dobbiamo esserne consapevoli e averne molta cura. Questo vale anche con Dio. Grazie a Zef per la sua fatica, spero possa aiutare tanti a non arrendersi, a non rinunciare a vivere, perché la vita è un mistero e nessuno sa dietro il prossimo angolo cosa c'è, soprattutto 'chi' c'è".
    "È un libro grazie al quale l'incontro con il tema del perdono può darti una preziosa occasione per metterti in contatto con quel punto di debolezza che abita in ciascuno di noi e che tutti nascondiamo, agli altri, e forse prima ancora a noi stessi", afferma invece nell'introduzione di don Alberto Erba, aiuto cappellano.
    L'autore, Zef Karaci, è nato nel 1983 in Albania. A 17 anni è immigrato in Italia e si è stabilito nella bergamasca per circa 4 anni. Nel dicembre 2005 è stato arrestato a Bergamo e in seguito processato e condannato per importanti reati. Un anno e nove mesi dopo, è stato trasferito nel carcere di Como. Lì ha incontrato persone che lo hanno aiutato ad avvicinarsi alla fede e alla Chiesa e ha conosciuto don Roberto Malgesini, di cui è diventato amico.
    Ha da poco tempo terminato di scontare la sua pena, ma il suo è un cammino di conversione che per grazia, e con l'aiuto di don Roberto, non si ferma. È autore di "Don Roberto Malgesini. Vai e prendi loro per mano" (Cantagalli, 2022), dedicato soprattutto al racconto della propria conversione. (ANSA).
   

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